(Sesto Potere) – Forlì – 13 gennaio 2025 – Unitariamente i segretari confederali di CGIL, CISL e UIL del territorio Forlivese Maria Giorgini, Francesco Marinelli ed Enrico Imolesi (nella foto) commentano la situazione bilancio 2025 per il Comune di Forlì.
Nell’ultimo incontro, tra Comune di Forlì e CGIL CISL e UIL, tenutosi in data 30 dicembre 2024, l’Amministrazione comunale ha comunicato alle Organizzazione Sindacali una sostanziale continuità con i bilanci degli anni precedenti, a partire dalle tre aliquote delle addizionali Irpef con l’esenzione per i redditi fino a 15.000 euro, la conferma delle esenzioni per IMU, e la conferma delle tariffe delle rette per i servizi e che solo qualora fossero stati necessari ritocchi questi sarebbero stati oggetto di confronto preventivo per poi definire una variazione di bilancio in corso d’anno.
“Apprendiamo dalla stampa locale, che nel Bilancio di previsione del 2025 del Comune di Forlì, sarebbero previsti tagli ai finanziamenti pubblici locali nei capitoli riferiti a: istruzione (2.5 milioni , meno 13%), un milione in meno per lo sviluppo sostenibile e la tutela del territorio (22%) , e ben 4.1 milioni in meno per le politiche sociali (14%), informazioni che non sono state trasferite durante il tavolo di confronto”: ravvisano Giorgini, Marinelli e Imolesi.
CGIL CISL UIL chiedono il mantenimento del perimetro dei servizi pubblici in particolare: “nei capitoli dove parrebbe siano previste le riduzioni: Istruzione, Welfare e Tutela del Territorio; tutto ciò anche tenuto conto dell’aumento delle fragilità in ambito scolastico, della povertà crescente, come anche dell’imprescindibile tutela del nostro territorio”.
“Riteniamo dunque urgente che l’amministrazione, qualora i tagli siano confermati, vi ponga immediato rimedio aprendo un confronto urgente con le organizzazioni sindacali, per un chiarimento rispetto alle modalità che devono sempre essere orientate alla chiarezza, all’analisi capillare del bilancio e all’individuazione del miglior equilibrio possibile, con attenzione alle istanze poste dalle organizzazioni sindacali”: concludono Maria Giorgini, Francesco Marinelli ed Enrico Imolesi.