(Sesto Potere) – Rimini – 17 ottobre – Dopo il successo di pubblico dei precedenti appuntamenti, domenica 20 ottobre alle ore 18, nella Chiesa di San Giacomo, con ingresso gratuito, torna la rassegna d’arte “Un’opera al mese”, ideata per far conoscere al grande pubblico i capolavori che appartengono al patrimonio storico-artistico forlivese.
Protagonista dell’incontro sarà il pregevole dipinto cinquecentesco di Luca Longhi “Ritratto di Cesare Hercolani” proveniente dalle Collezioni Civiche del Museo di San Domenico che, per l’occasione, verrà esposto al pubblico in San Giacomo. Un’opera di grande impatto visivo, date le grandi dimensioni della tela.
Promosso dall’Assessorato alla Cultura, il ciclo di appuntamenti è curato dal dirigente alla Cultura Stefano Benetti e realizzato dal Servizio Cultura in collaborazione con l’Associazione Amici dei Musei di Forlì presieduta da Raffaella Alessandrini.
“Questo diciottesimo appuntamento della fortunata rassegna “Un’opera al mese”- precisa il vicesindaco con delega alla Cultura Vincenzo Bongiorno – conferma il nostro impegno rivolto alla valorizzazione del patrimonio storico-artistico e monumentale cittadino. È un’azione che abbiamo declinato in vari format tutti accomunati da un approccio divulgativo perché rivolti al grande pubblico. Così vanno lette anche le numerose aperture straordinarie con visite guidate al Museo del Risorgimento di Palazzo Gaddi, al Museo Civico di San Domenico, al Cimitero Monumentale, al Parco di Villa Saffi. La grande partecipazione dei forlivesi a tali proposte ci incoraggia a proseguire su questa strada e stiamo preparando altre nuove aperture”.
Bongiorno poi aggiunge: “la nostra politica culturale, inoltre, è sempre rivolta a proiettare la Città oltre i propri confini, sia allacciando relazioni con prestigiosi studiosi italiani, come ad esempio per “Un’opera al mese”, sia con i prestiti di opere d’arte a grandi musei nazionali ed internazionali, sia entrando a far parte con i nostri capolavori nei percorsi regionali e interregionali dedicati ai grandi dell’arte, come nel caso del Guercino. Senza mai dimenticare il notevole prestigio che porta a Forlì la grande mostra annuale, con la sapiente guida di Gianfranco Brunelli, presso i Musei San Domenico realizzata in collaborazione con la Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì. Una collaborazione virtuosa, quella con la Fondazione, di cui siamo fieri. Vi è poi attenzione e vicinanza al positivo fermento culturale presente in Città, che viene dalla società civile, dalle tante realtà culturali e associative attive con numerose iniziative. È questa la nostra visione di cultura: condivisa e per tutti, dagli adulti ai bambini, con l’orgoglio di promuovere l’amata Forlì oltre i propri confini, quale città universitaria, d’arte e di cultura, sempre più autorevole nel panorama nazionale.”
Per quanto riguarda l’opera che sarà illustrata domenica 20, Stefano Benetti precisa: “Con questo dipinto dalle grandi dimensioni, oltre 2 metri di altezza, che ritrae a figura intera il nobile forlivese Cesare Hercolani abbiamo voluto ritornare su un tema avvincente già affrontato in precedenza con la Dama dei Gelsomini: il ritratto ufficiale nell’arte, privilegio per chi ritiene di essersi conquistato il diritto alla storia e di conseguenza alla fama immortale. Così è il caso di Cesare Hercolani, l’eroe della battaglia di Pavia del 1525, ritratto ad arte con armatura ed elmo, e in alto lo stemma degli Hercolani, che attraverso la sua effige entra a far parte del pantheon dei “giusti” della storia”.
A presentare l’opera nella Chiesa di San Giacomo sarà la professoressa Barbara Ghelfi, docente di Storia dell’Arte Moderna dell’Università di Bologna, che da un ventennio studia l’archivio Hercolani di Bologna.
“Come e più di altri manufatti artistici, – spiega Ghelfi – nel Rinascimento i ritratti di principi e aristocratici, ebbero una larga circolazione poichè costituivano doni graditissimi e preziosi nel circuito della committenza privata ed erano inscindibilmente legati all’immagine della casata. Veri e propri simboli di appartenenza a uno status, in grado cioè di esplicitare il ruolo ricoperto dal ritrattato e i prestigiosi legami di sangue, essi venivano allestiti negli ambienti di rappresentanza dei palazzi aristocratici del tempo. E’ il caso del pregevole Ritratto a figura intera che ha come protagonista il capitano di ventura forlivese Cesare Hercolani, membro di una delle casate più importanti dell’Emilia e della Romagna e noto alla storiografia come il “Vincitore di Pavia” per aver ferito il cavallo di Francesco I, re di Francia, durante la battaglia di Pavia del 1525. La tipologia dell’effige, che venne eseguita dal celebre pittore ravennate Luca Longhi, è quella tipica dell’uomo d’armi, elegantissimo nella ricercata armatura con finimenti dorati e ripreso nella tipica posa ufficiale che pone in risalto la sua ricchezza e il suo potere. Pregevole e raro documento della ritrattistica della casata, l’immagine di Cesare Hercolani, giovane e coraggioso condottiero, che scomparve prematuramente a soli 38 anni, verrà messa a confronto con altri ritratti militari, simili nell’impianto compositivo e nella ricchezza decorativa, prodotti in ambito bolognese nella seconda metà del Cinquecento.”