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Forlì, al Salotto letterario di Confedilizia il poeta Marco Colonna

(Sesto Potere) – Marco Colonna – 12 marzo 2024 – Confedilizia Forlì-Cesena continua il suo programma di Salotti letterari aperti alla cittadinanza. Giovedì 14 marzo, alle ore 18,30, nella sede dell’associazione, in via Giorgina Saffi 9, a Forlì, Marco Colonna, giornalista, scrittore e poeta, presenterà: “Questo ricordo è un’isola”, sua quarta silloge in versi edita da: Italic Pequod (Ancona, 2023).

In dialogo con l’autore il giornalista Vincenzo Bongiorno. La conversazione con Marco Colonna, sarà preceduta dai saluti del presidente di Confedilizia Forlì-Cesena, Carlo Caselli.

Il filo conduttore dell’incontro è la Sicilia.

“Sicilia, terra di problemi, splendori e contraddizioni, come metafora del nostro Paese, e, infine, del mondo intero. Chiave di lettura per ‘leggere’ la realtà odierna e i fatti più recenti: per dirla con Leonardo Sciascia. E nell’incontro parleremo del rapporto, direi: confronto–scontro, fra parola poetica e narrazione dei fatti di cronaca che hanno costellato la storia decennale dell’isola”: spiega Marco Colonna, romagnolo di adozione, ma i suoi natali a Palermo, da anni un solido impegno professionale e culturale a Forlì, tanto da fargli dire: “Il mio orizzonte è la Romagna, la mia consolazione la Sicilia”.

I testi di “Questo ricordo è un’isola” sono stati premiati più volte in concorsi nazionali di letteratura. Oltre ai versi anche i grandi incidenti della Storia, come il terremoto di Messina del 1908 e la Palermo dopo i bombardamenti alleati del luglio 1943, al centro della riflessione di Marco Colonna e dei presenti.

“Sarà un’occasione – direi: unica – per interrogarci sul significato del concetto di ‘verità’ in poesia, letteratura, arte, storia e cronaca. Capire come artisti, cronisti e intellettuali si confrontano con i fatti, il mistero che li contiene sempre, e l’interpretazione che ne deriva o ne consegue. Parleremo del ruolo della Poesia, come massima creazione dell’intelletto umano, ai nostri giorni. La sfida è porsi le domande giuste su come si possa accogliere la vita così com’è o elevarla nell’arte, e poi approdare a risposte che non siano necessariamente consolatorie, prevedibili o compiacenti”: commenta Marco Colonna.