(Sesto Potere) – Bologna – 7 giugno- Confrontarsi con altri modelli bancari cooperativi, studiare i cataloghi di offerta delle società-prodotto del sistema bancario cooperativo tedesco, inquadrare il tutto nelle linee di lavoro della Banca Centrale Europea di fronte alle grandi sfide del nostro tempo, dalla digitalizzazione al cambiamento climatico.
Ma anche raccontare e spiegare il valore e la straordinaria attualità di un modello, quello della cooperazione a mutualità prevalente che caratterizza le BCC italiane e che si distingue per ricadute positive sulle comunità locali.
E ancora, scoprire le diverse evoluzioni del credito cooperativo in Germania e nel nostro Paese, sistemi nati da una radice comune (l’intuizione della prima cassa rurale in Europa di Frederich Wilhelm Raiffeisen costituita ad Hamm nel 1864 e declinata in Italia da Leone Wollenborg vent’anni più tardi a Loreggia Padova), ma sviluppatisi seguendo strade differenti.
È quanto emerso dalla missione di studio svoltasi nei giorni scorsi a Francoforte, dove ha sede la Banca Centrale Europea, organizzata dalla Federazione BCC dell’Emilia-Romagna. Sono stati il presidente della Federazione Mauro Fabbretti e il direttore Valentino Cattani a guidare la delegazione composta dai rappresentanti delle nove banche aderenti (Banca Centro Emilia, Banca Malatestiana, BCC Felsinea, BCC Romagnolo, BCC Sarsina, Emil Banca, La BCC ravennate forlivese imolese, Riviera Banca, RomagnaBanca), dal direttore di Federcasse Sergio Gatti, dal responsabile Affari Normativi e Rapporti con l’UE di Federcasse, Ignace Bikoula e dall’esperto di finanza sostenibile e di normative europee Giovanni Betti, anch’egli di Federcasse.
Numerosi e molto proficui gli incontri tenutisi nel corso della visita. In particolare, il dialogo avuto con un alto funzionario della Banca Centrale Europea, esperto di temi legati al cambiamento climatico, l’incontro con la Frankfurter Volksbank (la Banca popolare cooperativa di Francoforte), con il gruppo assicurativo cooperativo R+V Versicherung AG a Wiesbaden, con alcuni specialisti dei mercati finanziari della Union Investment, le visite alla Borsa di Francoforte e alla casa-museo Raiffeisen ad Hamm.
“È la prima volta che una Federazione regionale del credito cooperativo italiano viene accolta e dialoga con un rappresentante della Banca Centrale Europea. Siamo orgogliosi di aver fatto, anche in questa occasione, un po’ da apripista – spiega Mauro Fabbretti, presidente della Federazione BCC dell’Emilia-Romagna -: questo viaggio di studio ha offerto l’opportunità di comprendere ancora meglio le attività e le dinamiche della BCE e delle strutture connesse, ma anche di confrontarsi con esperienze bancarie e modelli imprenditoriali affini al nostro su temi che rappresentano terreno di sfida quotidiano per le nostre BCC. Penso alla digitalizzazione, al confronto con i mercati internazionali, alla transizione green, al cambiamento demografico, alla conversione energetica e al rapporto con i diversi settori imprenditoriali. Ma anche all’evoluzione del modello del credito cooperativo, nato qui 160 anni fa. In Germania le filiali delle banche cooperative (Volksbanken e Raiffeisenbanken) si stanno trasformando in luoghi capaci di un’offerta al cliente ancora più strutturata, con l’aspetto finanziario al centro a cui si affiancano, però, quello assicurativo, della tutela sanitaria, dell’offerta energetica: un percorso che sta registrando ottimi risultati. Credo che il modello delle nostre BCC, unico nel proprio genere per un quadro normativo senza eguali in Europa [a partire dall’art. 45 della Costituzione] e legato profondamente ai territori dei quali sono espressione, possa guardare con molta attenzione a queste evoluzioni in corso in Germania e tentare di capire se e come eventualmente declinare gli spunti emersi in forme nuove, cucite su misura per le specificità del nostro Paese e della nostra Regione”.
“L’incontro con il qualificato rappresentante della BCE e buon conoscitore del sistema delle BCC è stato particolarmente significativo oltre che molto utile – commenta il direttore di Federcasse Sergio Gatti. La Banca Centrale Europea da cinque anni, ovvero dalla costituzione dei due Gruppi bancari cooperativi Iccrea e Cassa Centrale, sta comprendendo via via sempre meglio le caratteristiche distintive e la funzione sociale delle BCC. Nello stress test effettuato nel giugno 2023 da Francoforte su oltre 70 gruppi bancari europei, il Gruppo Cassa Centrale Banca e il Gruppo Iccrea hanno raggiunto posizioni di vertice, in particolare sul fronte della solidità: il fare banca in forma di cooperativa a mutualità prevalente si è dimostrato dunque efficace e capace di contribuire alla complessiva stabilità finanziaria. Le BCC hanno saputo essere a fianco delle proprie comunità in modo molto concreto e misurabile in questi anni difficilissimi, qualificandosi anche come uno tra i principali veicoli delle diverse misure governative introdotte durante la pandemia e rispondendo con rapidità ed efficacia a emergenze improvvise, come è accaduto in Emilia-Romagna in occasione dell’alluvione del maggio di un anno fa”.
“Comunità e territorio sono le nostre radici e il nostro punto di forza – conclude Fabbretti -: un legame così profondo, intrecciato alle finalità mutualistiche stabilite dal diritto italiano, è inedito in Europa e siamo stati onorati di averlo raccontato là dove si contribuisce a costruire il presente e il futuro finanziario del continente. Torniamo da questo viaggio arricchiti professionalmente e con molti stimoli su cui riflettere. Ma anche con una certezza: la formula della mutualità bancaria è la chiave del successo di fronte alle sfide presenti e future”.