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Evasione, lavoro nero ed economia illegale più diffuse in Lombardia, Lazio, Campania, Veneto ed Emilia Romagna

(Sesto Potere) – Mestre – 23 ottobre 2024 – Ad eccezione del Molise, è diminuita in tutte le regioni d’Italia la dimensione dell’economia cosiddetta ‘non osservata’ (*) che, ricordiamo, è composta dalla sottodichiarazione, dal lavoro irregolare e dalle altre attività non dichiarate. A livello regionale gli ultimi dati disponibili sono riferiti al 2021 da cui emerge che, in valore assoluto, le contrazioni più importanti hanno riguardato il Lazio con -2,2 miliardi di euro, la Lombardia -1,9 miliardi, la Campania con -1 miliardo e la Toscana con -943 milioni di euro.

A dirlo è l’Ufficio studi della CGIA di Mestre.

Dove è più diffusa la presenza di evasione, lavoro “nero” ed economia illegale? A seconda di come la misuriamo, in Lombardia o in Calabria
Ci sono due unità di misura per valutare il peso dell’economia non osservata. In valore assoluto o in termini percentuali sul valore aggiunto regionale. Se si fa ricorso alla prima modalità, il fenomeno si concentra nelle regioni settentrionali che tendenzialmente sono caratterizzate da un maggior numero di abitanti e con un livello di ricchezza prodotta molto superiore alla media.
Infatti, l’impatto più elevato dell’economia non osservata si registra in Lombardia con 31,3 miliardi di euro.
Segue il Lazio con 20,9, la Campania con 18, il Veneto con 15 e l’Emilia Romagna con 14,8.
Diversamente, se prendiamo come parametro di riferimento l’incidenza percentuale di questa piaga sociale ed economica sul valore aggiunto regionale (praticamente il Pil), la realtà più investita è la Calabria con il 19,2 per cento.
Seguono la Campania con il 18, la Puglia con il 17,6, la Sicilia con il 17,3, la Sardegna e il Molise entrambe con il 16,3.
Come si può notare, rapportando gli importi al valore aggiunto prodotto in ogni regione, si riscontra la consueta dicotomia tra regioni del Nord e quelle del Sud, con queste ultime che presentano una maggiore tendenza alla non-compliance.

L’evasione è scesa a 82,4 miliardi
Anche la stima dell’evasione fiscale, intesa questa volta come imposte tasse e contributi non pagati, è in calo. Secondo i dati del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), nel 2021 (ultimo dato disponibile) l’evasione tributaria e contributiva presente in Italia è scesa a 82,4 miliardi di euro, di cui 72 riconducibili alle entrate tributarie e 10,4 ai contributi. Va segnalato che il dato complessivo rispetto al 2019 è diminuito di ben 17,8 miliardi (-17,8 per cento).

Compliance, fatturazione elettronica, split payment e reverse charge garantiscono più gettito
Quali sono gli strumenti che hanno assicurato questi ottimi risultati? A parere di Cgia Mestre In primo luogo l’applicazione della cosiddetta compliance; in secondo luogo l’introduzione della fatturazione elettronica e l’obbligo dell’invio telematico dei corrispettivi; in terzo luogo gli effetti dello split payment in capo a chi lavora con la Pubblica Amministrazione e del reverse charge per le aziende che operano, in particolare, nel settore delle costruzioni.

(*) Info
L’economia non osservata (NOE, Non-Observed Economy) include quelle attività economiche che sfuggono all’osservazione
statistica diretta ed è costituita da quattro componenti.