(Sesto Potere) – Bologna – 8 luglio 2025 – Per molti si avvicina il momento tanto atteso delle vacanze, ma non per tutti. Secondo le prime stime dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, il 43,2% degli italiani andrà in vacanza quest’anno, ma non parliamo di vacanze tradizionali: la maggior parte di chi si prepara a partire (il 54%) opterà per un soggiorno “ridotto”, di 3-5 giorni, cercando ospitalità presso amici e parenti.
Si conferma anche quest’anno, inoltre, la tendenza a rimanere entro i confini nazionali: oltre l’82% degli italiani farà questa scelta.
Una scelta quasi obbligata visti i costi esorbitati dei voli, ma non solo! L’Osservatorio Federconsumatori ha monitorato, infatti, come ogni anno, quanto costa spostarsi nell’estate 2025 (prendendo a riferimento le settimane centrali di agosto).
L’aumento maggiore si registra per i viaggi in aereo oltre i confini nazionali (in Europa): mediamente il biglietto in classe economy, a persona, andata e ritorno, aumenta del 14% rispetto al 2024 (con il record del +18% per la tratta Roma-Atene).
Va leggermente meglio per chi decide di volare, ma scegliendo una meta italiana: in questo caso l’aumento medio è del 13% (con picchi per le tratte verso le isole: Milano-Palermo +17% e Milano-Olbia +16%). Aumenti dettati, a detta delle compagnie, dall’andamento della domanda e dall’aumento dei costi operativi, in questo senso assistiamo all’intollerabile tentativo di scaricare sui passeggeri i maggiori costi derivanti dal rispetto delle normative ambientali.
Inoltre, le compagnie aeree utilizzano strategie di pricing dinamiche che influenzano i costi dei biglietti in base a diversi fattori quali la domanda e la disponibilità dei posti, strategie poco chiare, sulla cui correttezza abbiamo invitato più volte Art e Antitrust a indagare.
Per chi sceglie di viaggiare in treno l’aumento medio, per una persona, con biglietto in classe economica andata e ritorno, è pari al +10%. Tra le tratte monitorate Milano-Lecce segna il +18%, seguita dalla Roma-Salerno (+16%). Aumento anche per la tratta Milano-Rimini con il costo del biglietto passato da 76,25 euro a 78,90 euro (+3%).
Aumenti che, come ben sanno i passeggeri, non sono sicuramente legati a un miglioramento della qualità del servizio, che, anzi, di giorno in giorno, registra peggioramenti, ritardi, disservizi e disagi sempre più gravi, su cui abbiamo pubblicamente chiesto al Ministero dei trasporti chiarimenti e interventi.
Più contenuta la crescita dei prezzi dei traghetti, che già avevano registrato picchi inauditi negli anni passati. Rispetto al 2024 il costo per viaggiare in traghetto verso Sicilia e Sardegna aumenta del +5% in media tra poltrona e cabina, considerando andata e ritorno per 2 adulti, 1 ragazzo e l’imbarco dell’automobile.
In questo caso i costi risultano altamente differenziati, mentre aumentano fortemente i costi dei biglietti da Piombino e da Civitavecchia in direzione di Olbia, su altre tratte si registrano importanti cali di anche il 17%.