(Sesto Potere) – Forlì – 23 maggio 2024 – Sono stati oltre sessanta i forlivesi che sabato scorso hanno seguito con interesse l’itinerario “Ritorno al patrimonio” alla scoperta dei numerosi musei chiusi e dimenticati della città.
In apertura Riccardo Helg, candidato indipendente al Consiglio comunale nella lista del PD e curatore dell’iniziativa, ha affrontato il ruolo delle istituzioni museali e dei concetti che stanno alla base della definizione di museo approvata da ICOM nel 2022, con particolare attenzione al tema dell’accessibilità e della partecipazione.
«I musei forlivesi, oggi in gran parte inaccessibili, hanno perso di vista la loro missione culturale fondata su tutela, ricerca e valorizzazione» ha dichiarato Helg. «Vengono percepiti come luoghi per eventi, dove la temporaneità vince sulla continuità, e sono misurati principalmente per il numero di ingressi o per la possibilità di veicolare i flussi turistici». «L’appuntamento di oggi vuole raccontare un potenziale inespresso e tracciare una prospettiva diversa, in cui il nostro patrimonio torni a essere protagonista»: ha proseguito Helg, sottolineando la necessità di porre mano a un nuovo progetto organico per i servizi culturali della città.
Numerosi gli argomenti toccati durante il percorso: l’importanza della documentazione e del monitoraggio, il ruolo dei musei al servizio della ricerca, il valore identitario del nostro patrimonio artistico e bibliotecario.
Tra i luoghi che più hanno incuriosito il pubblico?
«Le ali abbandonate di Palazzo Romagnoli, il cui recupero avrebbe consentito di arricchire di spazi e servizi il polo dedicato alle collezioni del Novecento, scongiurandone probabilmente la chiusura, e il dimenticato museo sotto la Chiesa di San Giacomo, che avrebbe dovuto raccontare la storia del complesso monastico e che invece è scomparso da ogni programmazione, nonostante i considerevoli investimenti già effettuati per lo studio e l’allestimento dei reperti»: ha aggiunto Helg.
Ad animare la passeggiata sono intervenuti il fotografo Luca Massari, l’architetto Andrea Savorelli, Flora Fiorini, operatrice museale, ed Elisa Giovannetti, archivista ed ex assessora alla cultura.
L’itinerario si è concluso a Palazzo del Merenda, il “grande malato” dei luoghi della cultura forlivese, con le conclusioni di Graziano Rinaldini, candidato sindaco del centrosinistra.
«Riteniamo sia giunto il momento di ridare valore al ricchissimo patrimonio culturale forlivese, da troppo tempo trascurato» ha dichiarato il candidato sindaco del centrosinistra «Nella Forlì che sarà Palazzo del Merenda deve tornare ad essere il principale portale di accesso alla cultura, un luogo in cui i servizi bibliotecari dialogano e si integrano con le raccolte museali in esso presenti, con l’eccezionale patrimonio delle raccolte Piancastelli e con le attività del campus universitario. Un luogo di conoscenza vivo e accessibile, in cui possa concretizzarsi quel processo di partecipazione e di coinvolgimento che oggi abbiamo testimoniato con la nostra presenza a questa iniziativa»: ha concluso Rinaldini.