(Sesto Potere) – Forlì – 27 maggio 2024 – “La bomba d’acqua che si è abbattuta su Forlì nella giornata di sabato ci ha fatto drammaticamente ripiombare nella paura paralizzando interi quartieri della città. Strade trasformate in torrenti in centro storico e nelle zone già flagellate dall’alluvione, case, negozi e cantine allagate, auto bloccate nei sottopassi, con tombini ostruiti compresi quelli di corso della Repubblica dove i costosi interventi del Comune sono appena terminati e dove, come si può vedere a occhio nudo, le ridotte dimensioni delle caditoie non sono sufficienti ad assicurare il deflusso dell’acqua”: lo scrive in una nota il candidato sindaco del sentrosinistra di Forlì, Graziano Rinaldini.
“Abbiamo assistito – aggiunge – a un evento di enorme portata che non possiamo più considerare eccezionale: il cambiamento climatico, nonostante le tesi negazioniste della destra, impone anche a Forlì misure urgenti per prevenire futuri disastri, con investimenti sulle infrastrutture per mitigare gli effetti delle precipitazioni e proteggere i cittadini dagli eventi catastrofali”.
“Cos’ha fatto in un intero anno la giunta Zattini per individuare soluzioni concrete ed efficaci dopo gli eventi alluvionali di maggio? – si domanda Rinaldini – Ce lo chiedono e se lo chiedono i cittadini per l’ennesima volta ostaggi della pioggia. Anziché sprecare centinaia di migliaia di euro in luminarie, spostamenti di pensiline, lavori di facciata e tagli di nastri, meglio avrebbe fatto a lavorare per mettere a terra e finanziare progetti per la messa in sicurezza della città, cominciando dalla definizione del nuovo Piano di protezione civile, di cui non si vede l’ombra, e di un programma chiaro e concreto per l’adattamento alla crisi climatica come previsto nell’Ordine del giorno approvato all’unanimità dal Consiglio comunale nel luglio del 2019 al quale però non sono seguite azioni concrete da parte della giunta Zattini”.
“È urgente – è l’appello del candidato sindaco del sentrosinistra di Forlì – mettere mano alla ri-progettazione e all’ammodernamento del sistema fognario e individuare soluzioni per rendere il territorio, le strade e i marciapiedi assorbenti, con l’utilizzo di materiali drenanti, per contenere gli effetti delle piogge violente”.
“Interventi non più rimandabili – conclude Rinaldini – che richiederanno anni e ingenti investimenti, ma è ora di cominciare. Si doveva partire dalla pulizia di tombini e caditoie: è bastata la pioggia di due settimane fa per allagare vie e strade in vari quartieri, come avvenuto a San Benedetto in prossimità di via Isonzo, dove sono intervenuti due autospurghi per asportare il fango, a dimostrazione del fatto che la manutenzione delle fogne, contrariamente a quanto dichiarato da sindaco e assessori, non è stata e non è la priorità di questa amministrazione”.