(Sesto Potere) – Forlì – 18 maggio 2024 – “I banchetti a Forlì per raccogliere le firme perché la Lista di Michele Santoro potesse presentarsi alle Europee sono stati un successo. In meno di 2 settimane abbiamo raccolto più di 400 firme e tanti incoraggiamenti per farcela. Ieri sera a Ravenna in Sala Buzzi è venuto Santoro e c’era tantissima gente, e motivata come non se ne vedeva da anni. Ha ringraziato tutti i romagnoli che si stanno impegnando in questa novità politica fuori da tutti gli schemi”: lo racconta in una nota Giancarlo Biserna, membro del Comitato Pace Terra Dignità di Forlì.
Cosa ha detto Santoro nell’incontro con i romagnoli? Ha parlato a lungo su quanto sta succedendo in Ucraina.
“In Ucraina è stato costruito un nuovo muro di Berlino. Però è fatto, non di mattoni, ma di corpi. Quelli dei 500.000 morti fra soldati, civili, bambini ucraini e russi. Di fronte a tale disastro noi cittadini non possiamo dire nulla. Non contiamo nulla. Tutto sotto silenzio, informazioni quasi unificate di regime, politica e parlamento uniti per evitare qualsiasi iniziativa di messa in discussione e di verità o dibattito che spieghi dove si vuole arrivare. Si vuole arrivare ad abbattere Putin? Come? Lanciando noi per primi una bomba atomica? Nessuno ci dice che l’ Ucraina non è solo un paese distrutto, ma ha generazioni di giovani morti o in fuga, terreni avvelenati per sempre in quello che era il granaio di Europa”: sintetizza il discorso Biserna.
Santoro chiede: “dove si vuole arrivare? Questo ce lo devono dire”.
“Questo dramma lo stiamo pagando brutalmente anche noi e lo pagheremo sempre di più. Non una voce in Parlamento che si levi per fare qualcosa di concreto contro la guerra. Si parla di superbonus, di salari minimi, di dibattiti tra la Meloni e la Schlein, ma non del dramma che li rimpicciolisce tutti. Che fare per la Pace? Qui a Forlì almeno uniamoci all’attività dell’appena nato Comitato Pace Terra Dignità. Ci sono diversi forlivesi in aggiunta al grosso e unico impegno degli amici di Rifondazione di Forlì. Chi può, venga con noi Diamo anche da Forlì un segnale che a questo andazzo di escalation bellicista non ci stiamo. Non arrendiamoci alla logica delle armi”: conclude Giancarlo Biserna.