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Elezioni comunali a Bertinoro, intervento di Angelo Bonelli, Sara Londrillo e Denis Derni

(Sesto Potere) – Bertinoro – 17 maggio 2025 – Angelo Bonelli, leader di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, è tornato in Romagna a due anni dalla devastante alluvione del maggio 2023, per verificare di persona le condizioni in cui versano ancora cittadini e territori colpiti e per ribadire che – come ha detto – “le promesse del governo Meloni sono rimaste in larga parte disattese”.

“La situazione che ho trovato è intollerabile. A Forlì, Cesena, Faenza, Ravenna (CAB) come in tanti altri comuni, ci sono ancora case abbandonate, attività chiuse, addirittura quartieri che sembrano sospesi nel tempo. I ristori dei danni promessi dalla Meloni non sono mai partiti veramente. È il segno tangibile del fallimento del governo Meloni” : ha dichiarato Bonelli, che prosegue: “La Presidente del Consiglio, che dopo l’alluvione del 16 maggio 2023 si era presentata in questi luoghi con gli stivali, promettendo di ristorare “tutti i danni subiti”, ha totalmente mancato la parola data. I numeri parlano chiaro: su 86.000 cittadini e imprese che hanno subito danni per oltre 8 miliardi di euro, solo il 3,5% ha ricevuto un contributo. Dei 24.319 nuclei familiari che hanno presentato richiesta, ne sono stati liquidati solo 2.992, per un totale di 131 milioni di euro, meno del 2% del totale stimato. Ancora più gravi i dati sulle imprese: su 4.749 richieste, solo 468 sono state pagate. È un dato sconfortante che testimonia l’abbandono in cui sono stati lasciati migliaia di lavoratori e imprenditori”.

“La Regione Emilia Romagna ha stimato un fabbisogno complessivo di oltre 4,5 miliardi di euro per la messa in sicurezza del territorio romagnolo, ma finora lo Stato ha stanziato appena 953 milioni di €. Mancano all’appello oltre 3 miliardi di euro. Un fatto di una gravità inaudita è che solo 10 giorni fa, ovvero dopo due anni dall’alluvione, è stato approvato un decreto dal CdM che prevede la composizione degli organi della struttura commissariale e l’istituzione di un fondo per la riduzione dal rischio idraulico ma che vara efficacia a partire dal 2027: una follia. È evidente che ci troviamo di fronte a una rimozione politica di quanto accaduto e degli effetti della crisi climatica. Mentre il governo destina miliardi a grandi opere inutili e al riarmo militare, abbandona le comunità che hanno perso casa, lavoro e certezze”, conclude”: ha aggiunto Angelo Bonelli.

La visita si inserisce nel contesto del sostegno politico alle candidature di Sara Londrillo, già assessora comunale, e Denis Derni, consigliere e infermiere del 118, in corsa per le elezioni comunali del 25 e 26 maggio a Bertinoro.

Al Bar Nadiani e di fronte alle Terme, colpite dall’alluvione, Derni ha ricordato con voce commossa i giorni dei soccorsi, visti anche dall’alto dell’elicottero: “E’ stato terribile vedere i propri territori sommersi dalle acque, le frane scivolare anche durante i sorvoli, tetti raggiunti dal fango e il timore che gli abitanti non fossero riusciti a fuggire in tempo”. Aggiungendo: “Purtroppo la crisi climatica rende più frequenti gli eventi climatici estremi, e la nostra zona è a rischio anche sismico: occorre quindi cercare di migliorare la sicurezza dei territori ma anche fare in modo che la popolazione sappia come reagire in caso di piccole e grandi emergenze, con piani di formazione e corsi specifici, per esempio la rianimazione cardiopolmonare dovrebbe essere una competenza diffusa: nel programma della lista Insieme per Bertinoro è prevista l’estensione dei defibrillatori semiautomatici in tutto il territorio”.

Sara Londrillo è intervenuta elencando alcune proposte per le frazioni: “anche l’amministrazione comunale è chiamata a fare la propria parte: non solo rispondendo alle emergenze, ma investendo in prevenzione, pianificazione e accompagnando una transizione ecologica che coinvolga istituzioni, cittadini e imprese”. 

“A Panighina si prevede la realizzazione di una nuova cassa di espansione sul torrente Bevano, a monte dell’abitato, preceduta da una cassa di sedimentazione per contenere il trasporto solido. A valle della ferrovia, una zona di laminazione alla confluenza con lo scolo consorziale Vedreto. A Fratta Terme, uno studio sul Rio Salso per il ripristino delle antiche anse, utile a rallentare la velocità dell’acqua, favorire la laminazione e ridurre il rischio idraulico. A Capocolle, interventi sul corso del Vedreto e sui fossi di confluenza per aumentare la capacità di deflusso e proteggere l’abitato. “Non si tratta di promesse generiche, ma di impegni precisi. Ci faremo promotori presso gli enti competenti affinché queste opere vengano realizzate, perché la cura del territorio è la prima forma di giustizia climatica.”

Il Comune dovrà mettere in atto non solo quanto previsto dalla legge regionale urbanistica in attuazione della quale ha avviato, insieme con i comuni contermini, il procedimento di approvazione del nuovo Piano urbanistico generale (PUG), ma dovrà adeguarlo alle nuove linee guida delineate del Piano Speciale, in riferimento alla nuova situazione ambientale.

“Punteremo al consumo di suolo zero, promuovendo la rigenerazione urbana, il riuso dell’esistente e la tutela dei suoli agricoli. Lo Integreremo inoltre con le nuove linee guida regionali contro il dissesto idrogeologico e per l’adattamento climatico. Perché la transizione ecologica non è il futuro: è il nostro presente”: ha concluso Sara Londrillo.