(Sesto Potere) – Bologna – 11 giugno 2024 – Il governatore (in uscita) dell’Emilia-Romagna eletto al parlamento Europeo nelle fila del Pd commenta il voto che in Italia ha visto premiare il suo partito: «Il Partito Democratico quello con più voti assoluti in Europa, tra le forze della famiglia socialista e democratica. E prima delegazione per numero di europarlamentari eletti»: aggiungendo (come didascalia di una foto che lo vede ritratto assieme alla segretaria Elly Schlein): «Uniti. E tra le persone, sul territorio. Non basta, ma aiuta».
Ed oggi in un’intervista pubblicata dal QN – il Resto del Carlino Bonaccini aggiunge alcuni particolari alla sua “uscita” dalla Regione – visto che l’incarico a Bruxelles non prevede la compatibilità dei due ruoli – rispondendo alla domanda se si dimetterà dalla presidenza della Regione Emilia-Romagna: «Rispetterò i tempi di legge e lascerò prima dell’insediamento del Parlamento Europeo a metà luglio. Continuerò a seguire l’Emilia-Romagna fino all’ultimo giorno, è doveroso e rispettoso verso gli emiliano-romagnoli. Penso allo scandalo dei mancati rimborsi dell’alluvione».
Non senza dedicare alcune riflessioni sulla coalizione del centrosinistra e il nuovo candidato governatore che dovrà essere selezionato dal centrosinistra: «Dal 2020 guido una coalizione che va dalla sinistra fino ad Azione e Italia Viva. Da anni votiamo e condividiamo provvedimenti importanti insieme ai Cinque Stelle, che ormai governano insieme al centrosinistra in giunte di città come Ravenna o Bologna».
«Il mio successore? Scegliere velocemente. Uniti si vince, per il bene dei cittadini»: conclude Bonaccini.