(Sesto Potere) – Forlì – 5 giugno 2024 – “Leggere certe affermazioni nel 2024 fa rabbrividire. Non potevamo aspettarci nulla di diverso dal Popolo della Famiglia, al quale vorremmo però ricordare che il pensiero unico di cui parlano è quello della destra della quale fanno parte. Affermare i propri diritti non può mai essere divisivo”, esordisce così la segretaria territoriale del PD forlivese Gessica Allegni, in risposta alle affermazioni del Popolo della Famiglia che ha commentato negativamente il Forlì Pride come di un “evento divisivo, che non rappresenta la comunità dei tanti forlivesi non allineati al pensiero unico” ritenendolo “un attacco ai valori della famiglia e un’offesa alla sensibilità di tanti credenti, per la sguaiatezza che lo contraddistingue”.
“Le teorie oscurantiste, esposte dal partito che appoggia il sindaco di Forlì, Gian Luca Zattini, non solo non hanno alcun fondamento scientifico, ma sono offensive, verso il mondo Lgbtqia+ e verso tutte le cittadine e i cittadini che credono in una società dei diritti, delle libertà e della democrazia. Il Popolo della Famiglia parla di bandiere, ideologie, addirittura di lobbies Lgbt: noi parliamo di diritti universali, inclusione, e sì, parliamo anche di famiglie, tutte le famiglie, perché non ne esistono di serie A o di serie B; è questo che sfugge alla destra, che sogna un Paese ed una città, dove esista una scala gerarchica dei diritti, a seconda dell’orientamento sessuale o del credo religioso: cosa dobbiamo aspettarci da questi partiti?”, continua Allegni.
“Sarebbe comico, se non fosse imbarazzante, il timore che il Forlì Pride possa ‘scandalizzare i bambini’: le nuove generazioni sono attentissime ai temi centrali dei Pride di questi mesi, noi vogliamo fare una politica che sia accanto ai giovani, una politica che garantisca a tutte le bambine e i bambini gli stessi diritti – conclude Allegni -. Ancora una volta le prossime elezioni, sia europee che amministrative, si rivelano una scelta di campo tra chi è accanto alle persone, soprattutto alle più fragili, e chi le vuole emarginare e classificare, tra chi lotta per i diritti di tutte e tutti e chi invece vuole chiudersi sempre di più in una società che ci riporta indietro di secoli.”