(Sesto Potere) – Forlì – 6 giugno 2024 – “Circolano on line interventi di candidati alle elezioni comunali ed altre personalità del mondo pacifista e di sinistra che caldeggiano interventi finanziati direttamente dall’amministrazione comunale per promuovere e incentivare l’accoglienza e l’ìntegrazione degli stranieri del nostro territorio. Tutto questo a spese dei cittadini forlivesi, utilizzando risorse di bilancio che andrebbero impiegate per altro: nidi di infanzia, assistenza agli anziani, servizi sociali, strade, verde pubblico, etc… Purtroppo, mi trovo costretto a ricordare a costoro che non è competenza comunale la formazione linguistica e professionale, l’integrazione, l’autonomia sociale ed economica degli stranieri”:
lo spiega in una nota Francesco Lasaponara, consigliere comunale di Centrodestra per Forlì, candidato come indipendente nella lista della Lega.
“Ogni anno l’autorità di gestione del Fondo asilo migrazione e integrazione, ovvero la Direzione centrale per le politiche migratorie del Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del ministero dell’Interno, pubblica avvisi per la selezione di proposte progettuali che vengono discussi con il filtro delle varie prefetture, inclusa quella di Forlì, ed il coinvolgimento di decine di soggetti aggreditati. E si parla di milioni di euro di budget. Immaginare – come qualcuno azzarda – di aggiungere a queste somme altri fondi comunali è da considerare una proposta irricevibile, oltre che incongrua per competenza”: continua il suo discorso Francesco Lasaponara.
“E, detto questo, aggiungo che il mio rilievo non muove da un pregiudizio anti-straniero, bensì da una semplice rilessione logica e giuridica. Io sono il primo, per il mestiere che svolgo, spesso all’estero (Medio Oriente / Asia) e la mia formazione umana e familiare, (ho vissuto negli USA per un po’), che più di una volta ha contribuito a favorire l’integrazione di effettivi richiedenti asilo che fuggivano da un paese in guerra (Afghanistan, Libano, Iraq) o luoghi dove le libertà individuali erano precluse (Pakistan). Ma sono anche dell’idea che non possa essere favorita a tutti i costi un’integrazione avulsa dalla condivisione delle nostre leggi, della nostra storia, della nostra cultura e dei nostri usi e costumi”: afferma ancora Francesco Lasaponara.
“Infine, muovo l’invito a chi, candidandosi ad un ruolo amministrativo, sostiene un’integrazione incondizionata e priva di regole, di dar prova almeno di conoscere le norme e le prassi. Pena la possibilità di escludere alla radice ogni credibilità politica e tecnica di svolgere un incarico che dovrebbe rappresentare tutta la comunità”: conclude il candidato della Lega.