(Sesto Potere) – Rimini – 7 novembre 2025 – Quasi 50mila avvisi di accertamento inviati, 20mila immobili oggetto di verifica e una percentuale di insolvenza ridotta al 4,5%, con punte del 3% per i primi anni ampiamente inferiori alle medie nazionali. Sono i numeri del contrasto all’evasione e del recupero crediti presentati da Alea Ambiente nell’ultimo convegno organizzato a Ecomondo, la fiera di riferimento europea per l’economia circolare.
L’incontro “Verso una tariffa più equa: azioni per il contrasto all’evasione e il recupero crediti”, che ha chiuso i quattro giorni di presenza della società forlivese al Rimini Expo Centre, ha fatto il punto su un tema cruciale per garantire l’equità tariffaria.
Il lavoro di contrasto all’evasione parte da una fitta attività di verifica sul territorio. “Mancavano all’appello circa 20mila immobili che sono tuttora oggetto di verifica – ha spiegato Francesco Betti, referente recupero crediti ed evasione di Alea Ambiente -. Di quelli ad oggi verificati, il 14% era in effettivo stato di evasione. Il recupero del credito viene effettuato per le cinque annualità precedenti, come da normativa”.
Il metodo utilizzato si basa sull’incrocio di diverse banche dati: “In ogni particella catastale del territorio si è andati a verificare se tutti i subalterni fossero presenti in banca dati – prosegue -. Si è fatto un lavoro di approfondimento per capire se c’erano nuclei residenti all’anagrafe senza posizione tariffaria: ciò ha permesso di individuare 360 nuclei familiari che non avevano contenitori dei rifiuti e non pagavano le tariffe. Si tratta dello 0,5% dei nuclei residenti”.
I risultati concreti dell’attività di riscossione sono stati illustrati da Federico Pasini, dell’ufficio riscossione e recupero evasione di Alea Ambiente: “Il processo di riscossione ha permesso di ottenere risultati importanti: dal 2022 ad oggi, abbiamo inviato 47mila avvisi di accertamento per un controvalore di 72mila fatture e un valore di 18 milioni e 520mila euro di fatture insolute riferite a sette anni, dal 2019 in poi”.
Un’azione che ha prodotto un abbattimento significativo dell’insolvenza: “Questo ha permesso di ridurre la percentuale di insolvenza al 4,5%, con punte del 3% per i primi anni ampiamente inferiori alle medie nazionali”, ha sottolineato Pasini. Ma non si tratta solo di recupero delle somme dovute per il servizio. “Dal 2022 ad oggi – prosegue – sono stati anche incassati 276mila euro di oneri di riscossione, 610mila euro di spese di notifica e 147mila euro di interessi legali”.
Un altro capitolo importante riguarda le sanzioni per omessa o tardiva attivazione delle utenze: sono 1.205 le sanzioni elevate con il recupero, ad oggi, del 51,7%.
Il convegno ha messo in luce come il contrasto all’evasione non sia solo una questione di bilancio aziendale, ma soprattutto di equità sociale. Ogni euro non pagato da chi evade è un costo che ricade sugli altri cittadini, quelli che rispettano le regole e pagano regolarmente le tariffe.
“Il servizio rifiuti ha dei costi che devono essere totalmente coperti – spiega Vito Belladonna, direttore generale Agenzia territoriale dell’Emilia-Romagna -, questo significa tariffe che devono farsi carico degli aumenti che interessano in questi tempi tutti i servizi. È necessario che tutti paghino”.
“I progetti raccontati oggi rappresentano un ulteriore esempio delle azioni che AleaAmbiente mette in campo tutti i giorni per rendere il servizio sempre più a misura dei cittadini, non solo in termini di modalità operative ma anche in termini di equilibrio tra costi e qualità – afferma il direttore di Alea Ambiente, Gianluca Tapparini -. Queste iniziative, come le altre presentate nei giorni scorsi, sono riconosciute in una manifestazione come Ecomondo come casi di best practices nella gestione dei rifiuti urbani”.

