(Sesto Potere) – Forlì – 9 novembre 2023 – “In Italia, circa il 7% della popolazione generale soffre di disturbi alimentari. Secondo L’Oida, ogni anno muoiono circa 3.000 ragazzi e ragazze per cause dirette o indirette da disturbi alimentari. Le percentuali parlando di un 70.3% di bulimia, 24.3 di anoressia nervosa e 6.3 di disturbi non individuati, tutte patologie che se non prese in tempo provocano danni molto gravi. I disturbi della nutrizione partono da una condizione psicologica di vulnerabilità e disagio e su di essi incidono anche gli stereotipi, le pressioni sociali anche attraverso i social, TikTok, Instragram, Snapchat, ecc… L’offerta di assistenza sul territorio nazionale, nonostante una maggiore attenzione negli ultimi anni, presenta ancora molte criticità, tra cui la carenza di servizi specifici per i minori di 14 anni: negli ospedali o nelle aziende sanitarie mancano gruppi di lavoro multidisciplinari, sono poche le risorse disponibili, è forte la differenza tra Nord e Sud”.
Lo ha detto Rosaria Tassinari, deputata forlivese di Forza Italia, intervenendo in Aula sulla mozione Prevenzione e cura dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione.
“Per questo il primo impegno della mozione sottoscritta da Forza Italia riguarda proprio l’aspetto educativo. Chiediamo al Governo di incentivare nelle scuole di ogni ordine e grado programmi di prevenzione rivolti ad alunni e insegnanti e condotti da professionisti per promuovere l’autostima, un corretto stile alimentare, l’importanza di una sana attività fisica focalizzati sull’accettazione del proprio corpo. L’informazione capillare e costante rappresenta uno strumento fondamentale così come la prevenzione. Occorre, infine, introdurre modelli per il monitoraggio sistemico e strutturato a livello nazionale con studi di prevalenza, incidenza e mortalità riguardanti i disturbi della nutrizione e dell’alimentazione in Italia su ampi campioni, al fine di migliorare la qualità e la quantità dei dati che contribuiscono a inquadrare i disturbi della nutrizione e dell’alimentazione dal punto di vista epidemiologico”, ha concluso Rosaria Tassinari.