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Disturbi alimentari, in crescita le domande di cura al Centro diretto dal dottor Dante Zini

(Sesto Potere) – Modena, 13 gennaio 2025. Crescono di oltre il 10% rispetto al 2023 le richieste di pazienti con disturbi dell’alimentazione e della nutrizione, in particolare obesità, anoressia, bulimia nervosa e alimentazione incontrollata.

È quanto emerge dall’analisi degli accessi al Centro specializzato multidisciplinare, operativo all’interno dell’Ospedale Privato Accreditato Casa di Cura Fogliani di Modena, diretto dal dottor Dante Zini e inserito nella rete nazionale dei Centri dell’Associazione Italiana Disturbi dell’Alimentazione e del Peso (Aidap).

Anche nel 2024 il disturbo più diffuso continua ad essere l’obesità che, in Italia, interessa il 10,4% della popolazione con un’incidenza ancora superiore al sud, anche se negli ultimi anni il nord ha registrato una crescita mediamente più alta. La Regione Emilia-Romagna registra una percentuale dell’11,4% (dati della ricerca Passi del 2023). 

“È un problema importante di sanità pubblica perché determina gravi rischi per la salute: cardiovascolari, cerebrovascolari, diabete, depressione e anche sessuali e sulla funzione riproduttiva. Tutte le ricerche ci dicono che l’approccio che fa leva solo sulla dieta non è sufficiente perché è puramente prescrittivo, basato solo sulla buona volontà; ma il nostro agire è influenzato da molteplici fattori: aspetti emozionali, abitudini acquisite, aspetti culturali appresi. Anche lo stress quotidiano diventa una variabile rilevante. Certamente la dieta, se corretta, è uno strumento utile, ma sappiamo che occorre porre attenzione, oltre che a una buona educazione alimentare, all’attività fisica, allo stile di vita attivo e anche agli aspetti psicologici che ci condizionano,” sottolinea il dottor Dante Zini. Come emerso anche all’ultimo Congresso della Società Italiana per lo studio dei Disturbi del Comportamento Alimentare e dell’Obesità, tenutosi recentemente a Roma e al quale lo specialista modenese ha partecipato, un trattamento per essere efficace deve prestare attenzione agli aspetti psicologici, come fa la terapia cognitivo-comportamentale dell’obesità, all’alimentazione e all’attività fisica. Una delle novità più significative  è rappresentata dai nuovi farmaci. “Sono molto efficaci perché potranno sostituire la chirurgia dell’obesità. Ma hanno dei limiti a partire dal costo, veramente elevato. Altra criticità è che richiedono un trattamento continuativo perché, alla cessazione, l’obesità ritorna. E allora è indispensabile che la loro somministrazione sia accompagnata da un supporto psicologico” prosegue il dottor Zini.

Non solo obesità

I dati sull’accesso al Centro dell’Ospedale Privato Accreditato Casa di Cura Fogliani confermano che i disturbi più conosciuti quali anoressia nervosa, bulimia nervosa e disturbi di alimentazione incontrollata, il cosiddetto binge eating, sono sempre più diffusi. Un ruolo determinante ha giocato il Covid, che ha portato ad un aumento significativo dei casi legati ai disturbi alimentari e, in generale, a un aggravamento delle problematiche psicologiche.

Con maggiore frequenza emergono nuove tipologie di disturbi alimentari. Ci sono anche forme che però non si accompagnano ad un bassissimo peso, per cui la persona non viene riconosciuta come tale, ma ugualmente presenta una grande sofferenza psicologica. Tra i casi emergenti, il fenomeno degli sportivi alla ricerca di una eccessiva magrezza e di una prestazione abnorme facendo ricorso a integratori, non di rado sfiorando il doping. Ci sono poi tutte le forme nuove della cosiddetta vigoressia, soprattutto nei maschi, in cui non c’è tanto la ricerca della magrezza quanto della muscolarità, molto diffuse nelle palestre e più in generale come modello culturale.

Le cure ritenute più efficaci dal mondo scientifico

“Secondo la ricerca medica, i trattamenti più efficaci per i disturbi dell’alimentazione e della nutrizione sono la terapia cognitivo-comportamentale e il Metodo Maudsley. Anche per l’obesità, l’approccio che ha dato maggior prova di efficacia è quello cognitivo-comportamentale, che prevede non solo la semplice dieta ma anche l’attenzione a uno stile di vita attivo e all’attività fisica, e la gestione delle motivazioni psicologiche che portano la persona a mangiare in modo scorretto e a non fare movimento. Per questi motivi il nostro Centro ha scelto di valorizzare il lavoro di équipe interdisciplinare applicando in modo rigoroso le procedure appropriate secondo le linee guida nazionali e internazionali e del Ministero della Salute”, conclude il dottor Dante Zini.