(Sesto Potere) – Rimini – 24 marzo 2025 – “Dal nuovo fermo pesca al prossimo Agrifish si assiste finalmente a un cambio di rotta nelle politiche della pesca che va nella direzione di un maggiore sostegno alla Flotta italiana che rappresenta un settore importante del Made in Italy dal punto di vista economico e occupazionale”. E’ quanto afferma la Coldiretti Pesca dopo il via libera al nuovo decreto sull’arresto temporaneo che riprende molte delle richieste avanzate dall’associazione negli anni scorsi per una maggiore flessibilità, a partire dall’eliminazione dei giorni da restituire.
Le imprese potranno, infatti, scegliere i periodi di attività sulla base delle proprie esigenze e delle condizioni climatiche, potendo anche uscire nei fine settimana, sino ad oggi interdetti.
Importanti anche il nuovo sistema di calcolo dello sforzo di pesca e lo stop, per la prima volta, alla riduzione dei giorni di attività per lo strascico, il settore più produttivo della flotta.
Un indirizzo che deve ora essere esteso alla nuova Politica comune della pesca (Pcp) al centro della discussione del Consiglio Agrifish dei ministri dell’Unione Europea in programma proprio oggi lunedì 24 marzo a Bruxelles. Il Consiglio riunisce i Ministri responsabili per l’agricoltura e la pesca degli Stati Membri dell’UE sotto la Presidenza di turno, con la partecipazione del Commissario europeo all’Agricoltura, nonché, quando necessario, del Commissario alla Salute e del Commissario alla Pesca.
Un vertice che segue l’incontro che Coldiretti Pesca ha avuto la scorsa settimana a Roma con il Commissario europeo alla Pesca e agli Oceani, Costas Kadis, assieme al ministro dell’ Agricoltura, sovranità alimentare e foreste Francesco Lollobrigida.
In tale ottica – sempre secondo Coldiretti Pesca – giungono segnali positivi sulla pesca a strascico, dopo quelli arrivati nel dicembre scorso che avevano visto rientrare molte delle proposte penalizzanti avanzate dalla Commissione, tutelando l’equilibrio tra sostenibilità ambientale e salvaguardia del tessuto economico delle comunità costiere.
Importante anche l’attuazione delle disposizioni nel regolamento di controllo sul margine di tolleranza per gli sbarchi non selezionati di piccole attività di pesca pelagica.
Il settore della pesca – conclude Coldiretti Pesca – conta in Italia circa 12mila imbarcazioni per un giro d’affari complessivo di poco meno di 750 milioni di euro. La flotta peschereccia delle regioni dell’Alto Adriatico, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia e Veneto è diminuita per unità nel corso degli ultimi 10 anni e attualmente è quasi stabile, con un leggero segno meno, attualmente conta circa 1600 unità.