(Sesto Potere) – Forlì – 8 aprile 2025 – In un tempo in cui le disuguaglianze rischiano di allargarsi e la scuola è spesso il primo luogo dove emergono, credere nel diritto allo studio non è uno slogan, ma una responsabilità. È con questo spirito che la Regione Emilia-Romagna ha scelto di investire 5 milioni di euro per garantire le borse di studio a tutte le studentesse e gli studenti idonei, senza lasciare indietro nessuno.
Nella provincia di Forlì-Cesena, saranno 1.256 le ragazze e i ragazzi che riceveranno questo sostegno grazie ai fondi regionali e statali, per un totale di 270.275 euro. Parliamo di studentesse e studenti delle scuole superiori o iscritti ai percorsi di Istruzione e Formazione Professionale, provenienti da famiglie con un ISEE entro i 15.748 euro: famiglie che ogni giorno fanno i conti con le difficoltà, ma che non rinunciano a scommettere sul futuro dei propri figli.
“Queste borse di studio sono più di un contributo economico – afferma Valentina Ancarani, consigliera regionale del Partito Democratico – Sono un messaggio chiaro che vogliamo dare al nostro territorio: la scuola resta uno dei luoghi più importanti in cui si costruisce il futuro di una comunità. E come istituzioni, dobbiamo fare tutto ciò che è in nostro potere per non abbandonare nessuno lungo il percorso.”
Gli importi sono cresciuti rispetto allo scorso anno: 190 euro la borsa base, 237,50 euro quella maggiorata per chi ha ottenuto buoni risultati scolastici (media pari o superiore a 7) o vive in condizioni di fragilità certificata. Un riconoscimento che parla di merito e di giustizia sociale.
Complessivamente, in Emilia-Romagna saranno quasi 24mila le studentesse e gli studenti a ricevere questo sostegno: 12.818 con fondi regionali, 11.112 con fondi ministeriali.
“Mi sta particolarmente a cuore che questo impegno venga letto anche come un atto di fiducia nelle giovani generazioni – aggiunge Ancarani – In un’epoca in cui spesso i ragazzi si sentono invisibili o poco ascoltati, abbiamo il dovere di costruire reti di protezione che non siano assistenzialismo, ma strumenti per dare loro ali e radici. Ali per volare alto, radici per non dimenticare da dove si parte.”
La Regione Emilia-Romagna, attraverso un’attenta ottimizzazione delle risorse, è riuscita anche quest’anno a garantire il 100% di copertura agli idonei. Una scelta politica netta, che conferma quanto la scuola sia – ancora oggi – un bene comune da proteggere.