(Sesto Potere) – Cervia/Forlì – 1 febbraio 2024 – Domenica 4 febbraio i salinari cervesi perpetueranno il rito del pellegrinaggio a Forlì in onore della Madonna del Fuoco. La delegazione sarà composta da rappresentanti dell’amministrazione comunale e dai salinari del Gruppo Culturale Civiltà Salinara.
A confermare l’ufficialità e la solennità della partecipazione anche il Gonfalone del Comune di Cervia accompagnato da due agenti di Polizia Locale e il gonfalone della parrocchia Santa Maria Assunta. Durante la messa nel duomo di Forlì al momento dell’Offertorio i salinari offriranno un dono come già in passato avveniva. Oggi sarà il sale raccolto nella salina Camillone, in segno di devozione e di buon auspicio.
Quest’anno si aggiungono anche i pellegrini del Cammino del Sale che intendono riproporre la tradizione del cammino da Cervia a Forlì per portare il sale da offrire in omaggio alla comunità forlivese. Faranno a piedi simbolicamente gli ultimi 9 chilometri da Borgo Sisa alla chiesa di San Mercuriale a Forlì
Questa tradizione ha un sapore antico, affonda le radici in un passato lontano e mostra i segni di una grande devozione. Si tratta di un retaggio della permanenza a Cervia del vescovo forlivese Francesco Maria Merlini che resse la diocesi di Cervia dal 1635 al 1644. La prima volta che compare nelle cronache forlivesi la partecipazione dei salinari ai festeggiamenti della Madonna del Fuoco è il 1653.
La Confraternita della Beata Vergine del Fuoco, composta dai salinari cervesi, portava in processione a Forlì in onore della Madonna del Fuoco protettrice dei salinari, già dal XVII sec., il crocifisso ligneo oggi custodito nella Chiesa del Suffragio. Un altare dedicato alla Beata Vergine del Fuoco si trovava nella chiesa di San Giorgio in Cervia vecchia.
Venne in seguito trasferito nel duomo di Cervia nuova e si ha notizia che l’ultimo vescovo di Cervia, Monsignor Foschi, vi abbia lasciato in dono la sua preziosa croce pettorale.
I cervesi portavano a Forlì doni destinati all’altare, fra cui calici d’argento e arredi sacri. Il priore della confraternita cervese faceva comporre e stampare su fazzoletti di seta e su carta canti e poemi in cui si esaltavano i meriti della Beata Vergine del Fuoco. Alcuni sono ancora oggi conservati presso la biblioteca Piancastelli di Forlì.
La Confraternita dei salinari cervesi scomparve verso il 1860 dopo la costituzione del Regno, ma la tradizione del culto e del pellegrinaggio è stata ripresa e a tutt’oggi è ritenuto un appuntamento molto importante.
La delegazione cervese non porta più il crocifisso del Suffragio in pellegrinaggio, ma porta con sé il quadro che rappresenta la Madonna del Fuoco realizzato da Pietro Fiumi e donato ai salinari alla fine degli anni ’90.