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Declassamento Ufficio delle Dogane di Ravenna da 1^ a 3^ fascia. Sindacati e de Pascale: “Errore gravissimo”

(Sesto Potere) – Roma – 25 gennaio 2025 – Le Organizzazioni sindacali FP CGIL nella persona di Iervolino, CISL FP con De Caro e UIL PA per voce di Procopio, coordinamenti nazionali Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, intervengono con una nota congiunta a commento del Verbale di confronto sulla “riorganizzazione territoriale” dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, criticando la decisione di “dequalificare” sedici uffici territoriali e ribadiscono che per alcune delle sedi dequalificate – per quelle che paiono valutazioni oggettive – si dovrebbe procedere ad una loro pesatura ed al loro eventuale recupero quali sedi dirigenziali.

Inoltre i tre segreteari di FP CGIL, CISL FP e UIL PA riconfermano la richiesta di riconsiderazione della autonoma istituzione di una seconda sede dirigenziale “Antifrode” in alcune Direzioni Interregionali (in particolare Molise, Basilicata, Valle D’Aosta e Umbria), proposta presentata e motivata nel corso del confronto anche per la materiale impossibilità – per carenza di personale – di costituire efficacemente la seconda sede in quelle quattro regioni.

Anche il presidente della Regione, Michele de Pascale, intrerviene con un commento alla notizia del provvedimento deciso dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, affermando che la decisione di declassare l’Ufficio delle Dogane di Ravenna da prima a terza fascia “è un errore strategico gravissimo, che rischia di penalizzare pesantemente il porto e con esso l’intero sistema economico regionale e nazionale”. 

“Ravenna- commenta il presidente de Pascale-, con un gettito erariale di due miliardi di euro l’anno tra dazi e IVA, rappresenta un punto cruciale per il traffico merci e passeggeri dell’Adriatico e non può essere trattata alla stregua di realtà logistiche di minore portata. È incomprensibile che tra i principali scali del nord Adriatico, solo Ravenna sia stata esclusa dalla prima fascia, pur in presenza di volumi operativi e criticità che richiederebbero risorse e strutture di primo livello”.
“Il provvedimento- continua de Pascale-, basato su criteri evidentemente non ponderati in maniera adeguata, ignora la complessità del lavoro portuale. A ciò si aggiunge l’assurdità di un’riorganizzazione che, invece di supportare il rilancio infrastrutturale e logistico del porto di Ravenna – motore dello sviluppo regionale, nazionale nonché uno dei principali scali europei –, rischia di creare disagi operativi e normativi, come giustamente denunciato dalle associazioni di spedizionieri, terminalisti e industriali, oltre che dai funzionari doganali”.

“La Regione Emilia-Romagna- aggiunge de Pascale-, ben consapevole del ruolo strategico del porto di Ravenna, non resterà a guardare. Ci uniamo alle tante voci di protesta e alle preoccupazioni degli operatori del settore per chiedere un immediato intervento politico volto a correggere questa decisione. Il declassamento di Ravenna contrasta con gli sforzi fatti negli anni per potenziare lo scalo attraverso il Progetto HUB, la Zona Logistica Semplificata (ZLS) e altre iniziative infrastrutturali fondamentali per la competitività del territorio”.
“Sollecitiamo dunque il Governo- conclude il governatore de Pascale – a rivedere subito il provvedimento per restituire al porto di Ravenna la centralità che merita: non possiamo accettare decisioni che mortificano il futuro della nostra economia e la sicurezza di una tale infrastruttura strategica per il territorio e per l’intero Paese”.