lunedì, Luglio 14, 2025
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Dazi Usa, in Emilia-Romagna a rischio oltre 25.000 posti di lavoro. In pericolo 4 miliardi di euro di export. Lo studio di ReportAziende.it

(Sesto Potere) – Bologna, 14 luglio 2025 – Il pacchetto di dazi statunitensi al 30%, in vigore da agosto, mette a rischio il tessuto produttivo dell’Emilia-Romagna. 

Secondo ReportAziende.it, su base Istat-Comext ed Eurostat 2024, le esportazioni regionali verso gli Usa nei settori interessati superano i 4 miliardi di euro annui, con le province di Parma, Modena, Reggio Emilia e Bologna particolarmente esposte nei comparti agroalimentare Dop (Parmigiano Reggiano, Prosciutto di Parma, Aceto Balsamico) quota significativa verso gli Usa, automotive (produzione, componentistica e servizi) dipendenza dalla domanda nordamericana (5,5% dell’export nazionale; 14,7% del globale), meccanica industriale (Packaging Valley, aziende riminese) esposizione tra 5,0% e 6,8%, ceramica tecnica e di design (Faenza, Sassuolo) forte vocazione all’export in nicchie premium.

A livello nazionale, l’Italia esporta verso gli Usa oltre 70 miliardi di dollari (pari a 63 miliardi di euro). Di questi, oltre 30 miliardi di euro sono nei settori sotto dazio, con una perdita diretta stimata fino a 9 miliardi di euro e un impatto complessivo (inclusi effetti indiretti) tra 18 e 22 miliardi di euro nel biennio 2025–2026.

Quote export verso Usa per settore (Italia)

I settori maggiormente interessati comprendono il farmaceutico con circa il 18% dell’export italiano di medicinali e preparazioni è diretto negli Usa (pari a 13,7 miliardi di dollari su 75 miliardi di dollari totali di settore), la meccanica generale con il 6,8% del valore del comparto, l’automotive con il 5,5% dell’export nazionale e il 14,7% dell’export globale del settore, le macchine industriali con un’esposizione tra il 5,0% e il 6,8%, il vino e bevande con un 4,4% dell’export italiano pari al 22,7% dell’export mondiale di settore, la moda e la pelletteria con il 3,2% dell’export nazionale e il 9,1% di quello globale, i mobili e l’arredamento pari al 2,5% dell’export italiano e al 14% di quello globale, i metalli e l’acciaio con una quota di export verso Usa prossima al 7%, l’elettronica medicale con il 2,6% delle esportazioni mondiali di settore.

Impatto occupazionale in Emilia-Romagna

Oltre 25.000 posti a rischio tra Pmi, distretti e cooperative. A livello nazionale 115.000–145.000 posti, di cui 75% concentrati nel Nord Italia.

Effetti sui prezzi interni

+10 % medio dei prezzi al consumo dai primi mesi del 2026, soprattutto su formaggi Dop, salumi, olio Evo, vini premium, abbigliamento e calzature di fascia medio-alta.

Il commento

“L’Emilia-Romagna è tra le regioni più industrializzate e orientate all’export. Serve un piano di interventi mirati per le Pmi e le filiere più esposte,” dichiara il Team di Analisi Economico Finanziarie di ReportAziende.it.

Company Profile – Report Aziende

Una piattaforma nata per raccontare l’impresa italiana con strumenti nuovi ReportAziende nasce da un’intuizione maturata nel 2013 da un gruppo di professionisti del mondo economico, dell’analisi finanziaria e della comunicazione, con un obiettivo semplice e ambizioso: rendere accessibile a chiunque – e non solo a grandi gruppi o istituti – una lettura chiara, continua e comparabile delle imprese italiane.
Il progetto si è poi sviluppato ed ha trovato la sua piena espressione con la nascita della società Media Asset S.p.a (2015) e, soprattutto, con l’ottenimento nel 2025 della licenza investigativa ex art. 134 TULPS. Un’autorizzazione fondamentale, che consente a ReportAziende di trattare dati economico-finanziari sensibili e di offrire analisi approfondite non solo sullo stato attuale delle aziende, ma anche sul loro posizionamento, le reti di relazioni e i segnali anticipatori di difficoltà o crescita.

A oggi la piattaforma censisce oltre 6,5 milioni di imprese italiane, incluse ditte individuali, società di persone, cooperative, consorzi e tutte le società di capitali con obbligo di deposito. Il motore di ricerca interno consente anche l’individuazione di amministratori, soci e membri
del management grazie a uno strumento proprietario di identificazione incrociata. Tutto questo è reso possibile da un database aggiornato settimanalmente, con fonti che includono Camere di Commercio, bilanci ufficiali, registri pubblici e, in alcuni casi, comunicazioni dirette delle aziende. La tecnologia cloud consente l’elaborazione di milioni di interrogazioni simultanee con tempi di risposta inferiori ai 20 secondi.

Il primo rating analitico italiano sulla crisi d’impresa

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