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Dazi Usa, Coldiretti: crolla ad agosto l’export agroalimentare Made in Italy

Roma – 17 ottobre 2025 – I dazi al 15% fanno crollare l’export agroalimentare italiano negli Stati Uniti, con un calo ad agosto del 23% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.

È quanto emerge da un’analisi Coldiretti su dati Istat del commercio estero, che conferma le previsioni negative delle scorse settimane sull’andamento di alcuni settori chiave, a partire dal vino Made in Italy, dove si stima una contrazione superiore al 30%.

Nei primi otto mesi del 2025, l’export agroalimentare italiano verso gli Stati Uniti ha superato i 5 miliardi di euro, in linea con lo stesso periodo del 2024, ma con un andamento sempre più discontinuo.
Dopo un primo trimestre positivo (+11%), nei mesi successivi si è registrato un progressivo rallentamento: +1,3% ad aprile, +0,4% a maggio, -2,9% a giugno, -10% a luglio e infine il crollo di agosto.

Con l’aumento delle tariffe dal 10% al 15%, la crescita si è praticamente azzerata.

Saranno tuttavia i prossimi mesi a chiarire se l’inversione di tendenza sarà strutturale o temporanea: aggiunge Coldiretti.

Per l’export agroalimentare Made in Italy la Germania resta il principale sbocco dei prodotti agroalimentari italiani, con 10,6 miliardi (+6%), mentre gli Usa sono il primo mercato extra Ue per un valore di 7,8 miliardi.

Lo scorso anno l’agroalimentare emiliano-romagnolo ha esportato negli Usa prodotti per un valore di quasi un miliardo di euro, una tendenza in rialzo nel primo trimestre del 2025

Non sorprende quindi che l’81% degli italiani chieda all’Unione Europea di riaprire le trattative con l’amministrazione Trump per ottenere esenzioni dai dazi su prodotti simbolo del Made in Italy, come vino, formaggi e salumi, secondo il rapporto Coldiretti/Censis.

Dallo stesso studio emerge anche una forte richiesta di maggiore incisività da parte di Bruxelles: il 79% dei cittadini europei si aspetta che la Commissione Ue sia più determinata nei futuri negoziati. Per la maggioranza degli italiani, l’approccio troppo “friendly” finora adottato ha penalizzato imprese, lavoratori e comunità locali: conclude Coldiretti.

La filiera Made in Italy dal campo alla tavola vede impegnati – sottolinea Coldiretti – ben 4 milioni di lavoratori in 740mila aziende agricole e 70mila industrie alimentari. Un patrimonio dell’economia nazionale 

Fonte notizia Coldiretti.it