(Sesto Potere) – Faenza – 12 dicembre 2025 – Continua il lavoro di riallestimento e arricchimento del percorso permanente del Museo.
Il 13 dicembre 2025 inaugura il riallestimento della collezione asiatica del MIC, con ceramiche appartenenti a culture che hanno influenzato a lungo lo sviluppo della ceramica del mondo. L’Asia ha affascinato l’Europa entrando con i suoi canoni estetici nelle arti e, in particolare, nell’arte ceramica. Il riallestimento valorizza il grande patrimonio del Museo, con alcuni inediti provenienti da recenti acquisizioni.
Il nuovo percorso, curato da Eline van den Berg, ricercatrice di arte e cultura asiatica, con la collaborazione di Fiorella Rispoli e Roberto Ciarla, espone circa 230 manufatti dal II secolo (opere dalle Dinastie Han, Tang, Song, Ming, Qing) fino ad oggi, con diverse novità: un racconto organizzato per temi e l’inclusione nel percorso di opere d’arte contemporanea che hanno radici profonde nella pratica tradizionale.
“L’ultima riorganizzazione della sezione dedicata all’Asia orientale del MIC Faenza risaliva al 2011. – spiega Eline van den Berg – Nonostante l’accurata disposizione degli oggetti, la vista era affaticata dall’eccessivo numero di reperti esposti e mancavano riferimenti che li contestualizzassero. Per questo motivo è stata sviluppata una nuova esposizione che risponde meglio alle esigenze dei visitatori, fornendo informazioni più concise e incentrate sui singoli oggetti”.
Nel nuovo allestimento il racconto, abbandona la rigida narrazione cronologica, per concentrarsi su opere significative in grado di ricostruire i contesti storici, sociali e culturali, mettendo in luce vari aspetti, come ad esempio la loro funzione, il loro carattere distintivo e i procedimenti per la loro realizzazione.
IL PERCORSO
La parte iniziale della sezione si focalizza su opere dell’Asia orientale come culla della produzione della porcellana. Una svolta nella storia della ceramica è data infatti dallo sviluppo della porcellana in Cina, che in seguito l’ha resa un prodotto “globale”.
La mostra prosegue poi con una panoramica della ceramica cinese e giapponese, seguita da un’esposizione tematica che copre la cultura del tè, la vita accademica, i rituali e le sepolture, il simbolismo e il celadon. Questi argomenti mettono in evidenza l’uso, il significato e l’apprezzamento della ceramica in tutta l’Asia orientale con oggetti di vari periodi storici, anche contemporanei e provenienti da aree come la Corea e la Thailandia.
Successivamente alcune ceramiche thailandesi e vietnamite sottolineano il ruolo chiave che hanno svolto nel commercio intra-asiatico durante il XV e il XVI secolo. Durante questo periodo, il commercio della ceramica cinese subì un temporaneo declino a causa dei divieti di esportazione imposti da vari imperatori cinesi. In risposta le fornaci in Thailandia e Vietnam soddisfano la domanda di oggetti in blu e bianco e celadon.
Segue un’ampia panoramica sull’esportazione della porcellana in Europa da parte delle varie Compagnie delle Indie Orientali a partire dal XVII secolo, quando suscitò un fascino diffuso che culminò in una vera e propria mania durante il XVIII secolo.
Proseguendo vengono messi in risalto alcuni importanti donatori al MIC di ceramiche asiatiche. La collezione asiatica del Museo fu gravemente danneggiata dopo il bombardamento del 1944 durante la seconda guerra mondiale. In mostra è raccontata la ricostruzione delle collezioni avvenuta grazie a queste generose donazioni.
Infine, una selezione di opere d’arte contemporanee – che prima non erano incluse nel percorso – dimostra come la produzione ceramica in Asia orientale continui a prosperare ancora oggi con radici profonde nelle pratiche tradizionali.
L’ALLESTIMENTO
Il nuovo allestimento – che ha vinto il Bando PNRR M1C3 del Ministero della Cultura finalizzato alla realizzazione di allestimenti accessibili, finanziato dall’Unione europea Next Generation EU – pone inoltre una grande attenzione all’accessibilità e fruibilità del patrimonio da parte di un pubblico eterogeneo che comprende anche persone con disabilità fisiche e cognitive nel rispetto del “diritto alla cultura” con l’obiettivo di favorire il dialogo fra le culture del mondo.
Oltre ai lavori edili per il superamento di dislivelli fisici, la realizzazione di apparati didattici accessibili, introduzioni in braille, percorsi tattili e audio guide per le persone con difficoltà visive, percorsi video in LIS per le persone sorde e l’utilizzo di pannelli con info-grafiche realizzate con il metodo CAA (Comunicazione Aumentativa e Alternativa) grande attenzione è stata fornita alle tecnologie multimediali che permettono di superare le barriere cognitive e fisiche.
Lungo il percorso sono previsti apparati multimediali in grado di fornire al visitatore un’esperienza virtuale di apprendimento emotivo. Essi verranno completati in primavera con l’inserimento di un touch screen per l’approfondimento di contenuti.
“Questo riallestimento si inserisce in un progetto di valorizzazione del patrimonio del Museo che abbiamo avviato in un’ottica di modernizzazione della fruizione, dei contenuti e della multimedialità. – commenta la direttrice Claudia Casali – Grazie al bando PNRR possiamo realizzare una sezione che presenta elementi di accessibilità oggi necessari alla fruizione ampliata. Da sempre il nostro Museo è attento alle tematiche dell’inclusione e dell’accessibilità: con questa sezione facciamo un passo avanti. Questo riallestimento sarà anche l’occasione per rivedere l’impianto strutturale dello spazio che tornerà alla sua originale dimensione architettonica”.
Per l’occasione verrà pubblicata una guida, edita da Silvana editoriale, della collana del MIC, utile per approfondimenti e contenuti di sala.
Visite guidate gratuite (incluse nel prezzo del biglietto) domenica 14 e 21 dicembre 2025 e 11 e 18 gennaio 2026, ore 16:00.
MIC Faenza, viale Baccarini 19. Inaugurazione 13 dicembre, ore 11. Ingresso libero.
Apertura: dal martedì al venerdì ore 10-14, sabato, domenica e festivi ore 10-18.
Info: 054697311, www.micfaenza.org

