venerdì, Febbraio 7, 2025
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Crisi La Perla, sit-in per chiedere gli ammortizzatori sociali

(Sesto Potere) – Bologna – 7 febbraio 2025 – S’è svolta ieri il sit-in delle lavoratrici di La Perla, davanti alla storica azienda bolognese di intimo in via Mattei 10 a Bologna, per rivendicare il diritto agli ammortizzatori sociali  per le circa 50 lavoratrici delle aziende del gruppo in liquidazione (La Perla Management e La Perla Italia), in attesa che si concretizzi la vendita dell’azienda (oggetto del bando aperto fino al 10 febbraio per raccogliere le manifestazioni di interesse) come presupposto fondamentale al rilancio del gruppo.
Ed i sindacati  Filctem Cgil e Uiltec Uil che hanno ribadito che: “Non si possono disperdere le competenze proprio adesso che si è a un passo dalla vendita”.
Presenti alla manifestazione anche amministratori della Regione e delegazione del M5S (vedi foto).
L’assessore regionale al Lavoro, Giovanni Paglia, ha espresso “massima solidarietà e sostegno da parte della Regione” alle lavoratrici in lotta “in difesa della continuità produttiva di un marchio importantissimo del Made In Italy, un pezzo di storia della moda italiana con una tradizione di oltre 70 anni”.
“Ribadiamo- ha affermato l’assessore regionale Paglia– che non c’è soluzione diversa da un progetto che tenga insieme la piena continuità occupazionale e la tutela degli asset, col mantenimento della produzione sul territorio. È quindi indispensabile che tutti i livelli istituzionali lavorino insieme per garantire che nessuna dipendente sia esclusa dal sostegno degli ammortizzatori sociali, se necessario intervenendo anche sul piano normativo. Nella giornata di domani (oggi, ndr) porterò anche questa richiesta al tavolo Moda convocato presso il Ministero del Lavoro”.
Per il M5S erano presenti: il presidente Giuseppe Conte, la coordinatrice provinciale Michela Montevecchi, i coordinatori regionali del M5S Emilia-Romagna, il senatore Marco Croatti e Gabriele Lanzi, la deputata Stefania Ascari, Giulia Sarti, delegata alla legalità in città metropolitana e il consigliere regionale Lorenzo Casadei.
Durante l’incontro, Conte ha ascoltato le testimonianze delle dipendenti, raccogliendo le loro preoccupazioni e rilanciando la necessità di un’azione concreta. “Abbiamo un problema di sistema – ha dichiarato il Presidente del M5S –. L’Italia sta perdendo la sua manifattura, mentre il governo Meloni resta immobile. Gli speculatori comprano i marchi, delocalizzano e rivendono a minor costo, arricchendosi sulle spalle delle lavoratrici. Questo modello di capitalismo predatorio è insostenibile”.
L’obiettivo dei sindacati è ottenere dal Ministero del Lavoro strumenti di accompagnamento che permettano alle 50 lavoratrici coinvolte di rimanere agganciate all’azienda ed essere assorbite dalla futura proprietà. La cassa integrazione per cessazione è già scaduta il 25 gennaio per 40 di loro, mentre per le restanti scadrà il 10 aprile. “È assurdo che il lavoro fatto per arrivare alla vendita venga vanificato perché non ci sono gli ammortizzatori necessari. Il governo deve intervenire subito”, ha ribadito Conte.