(Sesto Potere) – Forlì – 15 luglio 2024 – “Gli scambi di accuse all’interno della destra forlivese che ha sostenuto il sindaco Zattini si fanno sempre più gravi. Pensavamo che il Sindaco, dopo avere incassato la sconfitta sul suo “figlioccio politico” Mezzacapo e rimediato una brutta figura sul geometra Ceredi della lista Civica, che non ha ottenuto i voti neppure di tutta la maggioranza, avrebbe cercato un’altra soluzione, più ragionevole. Eppure pare sia intenzionato ad andare avanti sostenendo il secondo candidato, assolutamente non adatto a ricoprire il ruolo di Presidente del Consiglio Comunale, che ricordiamo richiede imparzialità, trasparenza, rispetto dei regolamenti e assoluta determinazione a rendere il dibattito il più democratico possibile, nell’interesse della città”: lo scrivono in una nota congiunta Maria Grazia Creta e Marisa Fabbri, di Alleanza Verdi e Sinistra Forlì, alla vigilia dell’atteso voto in consiglio comunale per la scelta di chi sarà chiamato a presiedere l’assemblea.
“Ci pare una scelta irragionevole non solo dal punto di vista politico, ma soprattutto sul piano dell’oppurtunità, come ha del resto ammesso anche lo stesso Mezzacapo. Non si può infatti ignorare il suo conflitto di interesse in materia urbanistica (si parla di Ceredi, ndr), la materia più importante trattata dal Consiglio Comunale: lo ha dichiarato egli stesso, dicendo di trovarsi “sempre in conflitto di interesse”, in occasione dell’approvazione della delibera consiliare dell’11 Ottobre 2021 che discuteva della selezione delle aree del Piano Strutturale Comunale (PSC) a cui dare immediata attuazione. Quella volta nonostante questa importante dichiarazione non evitò comunque di intervenire nel dibattito, ne uscii dall’aula come riteniamo avrebbe dovuto fare, ma si astenne solo dal voto. Altre volte, come risulta dagli atti consiliari, prima di uscire dall’aula mentre discuteva di argomenti riguardanti l’urbanistica e l’edilizia oltre ad intervenire ha pure presentato emendamenti”: continuano Maria Grazia Creta e Marisa Fabbri.
“Come può un Consigliere che dichiara in aula che la sua professione lo porta in conflitto di interesse aspirare a presiederla? E’ un dato di fatto che il geometra abbia dovuto astenersi ripetutamente dal votare delibere riguardanti insediamenti e comparti urbanistici, tra le quali alcune fra quelle più controverse: ad esempio il comparto H per le cementificazioni in zona ospedaliera a Vecchiazzano, la delibera del 2022 sui 14 comparti approvati con accordi operativi, la variante per la estensione delle demolizioni in centro storico, nel villaggio Matteotti e nelle campagne”: aggiungono i due esponenti di Alleanza Verdi e Sinistra di Forlì.
“La Presidenza del Consiglio Comunale deve essere rappresentata da personalità di alto profilo, non coinvolte professionalmente in questioni all’esame del massimo organo deliberativo che, ricordiamo, ha competenza primaria in materie delicate e sensibili quali l’urbanistica e la trasformazione e l’utilizzo a scopi edificatori dei terreni. Non sappiamo se i mal di pancia all’interno della destra di Zattini siano esclusivamente causati dagli accordi di spartizione delle cariche e se la sua maggioranza deciderà di fare quadrato attorno alla figura del geometra. L’unica certezza finora è che Zattini 2 è già partito peggio del primo mandato, nelle modalità e nel merito delle prime scelte che è stato chiamato a compiere. A pagarne le spese purtroppo saranno i cittadini”: concludono Maria Grazia Creta e Marisa Fabbri.