(Sesto Potere) – Bertinoro – 29 gennaio 2025 – La Regione Emilia-Romagna su proposta condivisa dell’Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità Romagna, del Museo civico di Ecologia di Meldola, ARPAE-Area Prevenzione ambientale est, sede di Forlì e del Comune stesso, su impulso dell’assessora a Verde e Parchi Sara Londrillo, ha istituito nel territorio bertinorese un ulteriore nuovo Sito di Importanza Comunitara (SIC) di altissimo valore Conservazionistico.
Il SIC denominato “Borletto Alto Ausa” di circa 150 ettari, ricade nel bacino idrografico dell’alto Ausa e si inserisce come tassello di connessione dei limitrofi delle Colline Forlivesi (Meandri del Fiume Ronco, Bosco di Scardavilla-Ravaldino, Pietramora-Ceparano-Rio Cozzi, Selva di Ladino-Fiume Montone-Terra del Sole e Fiordinano-Monte Velbe) potenziando ulteriormente un sistema articolato di habitat floristici e faunistici della rete ecologica regionale.
Il sito si espande nell’alto impluvio del torrente Ausa, nei pressi di Collinello, con un’altitudine compresa tra 300 e 100 metri ed ospita almeno 4 piccoli stagni in un’area prevalentemente forestale con varie radure/prati naturali o di origine secondaria, comunque ben rinaturalizzati.
L’area ospita specie botaniche rare nelle colline della Romagna: varie orchidacee, il Giglio rosso, il Ciclamino primaverile, il Garofano di Balbis, gli Ellebori, l’Anemone nemorosa, la Cerretta comune, l’Asplenio maggiore, alcune Euforbie e alcuni Iperici, il Cisto rosso, il Carpino bianco, la Farnia, il Castagno, lo Scotano e il Borsolo che conta in Romagna biogeografica non più di una decina di stazioni, oltre alla Veccia pisellina che, stando alle conoscenze attuali è nota, a livello regionale, solo per questo distinto sito.
Un habitat progressivamente sempre più raro che rappresenta un’unità fisionomica di paesaggio “ancestrale”, già citato dallo Zangheri in alcuni scritti del secolo scorso. Sono inoltre presenti varie specie di insetti saproxilici, unitamente a tanti impollinatori, Il Cervo volante, anfibi, rettili e un alto livello di specie nidificanti dell’avifauna legata agli ambienti ecotonali e ai boschi collinari, oltre alla stabile presenza di Albanella minore, Succiacapre e Averla piccola.
«Siamo molto orgogliosi che la Regione abbia accolto la nostra proposta, che senza dubbio valorizza il profilo paesaggistico di Bertinoro e garantisce maggiore presidio per il mantenimento e l’incremento della biodiversità – commentano la Sindaca Gessica Allegni e l’Assessora a Verde e Parchi Sara Londrillo – Il percorso, avviato nel 2022 con l’analisi dell’area condotta dall’esperto Giancarlo Tedaldi e dall’ufficio di Piano, si è arricchito attraverso il dialogo con le proprietà coinvolte e le associazioni di categoria. L’istituzione ufficiale da parte della Regione nel 2024 rappresenta un’importante opportunità per sviluppare nuovi itinerari turistici sostenibili, che valorizzano le peculiarità naturalistiche del nostro territorio. Questo progetto potrebbe essere il primo passo verso la creazione di un grande Parco Regionale lungo l’asse dello Spungone, da Bertinoro a Castrocaro-Terra del Sole».