(Sesto Potere) – Coriano (Rimini) – 9 maggio 2025 – I percorsi di cura, assistenziali e di prevenzione, erogati dall’Ausl della Romagna tramite servizi di prossimità, in particolare il ruolo, le funzioni e gli obiettivi dell’Infermiere di Famiglia e Comunità, nuovo servizio in fase di attivazione nel territorio comunale, sono stati illustrati ai cittadini di Coriano in un incontro pubblico svoltosi giovedì sera nella Sala Isotta del teatro CorTe, promosso dall’Amministrazione Comunale e dall’Azienda sanitaria.
Ad aprire l’iniziativa l’intervento dell’assessore comunale alla Sanità, Paolo Ottogalli , che ha evidenziato l’alleanza tra istituzioni e Azienda USL e l’importanza dell’integrazione tra i diversi servizi per garantire un’assistenza sempre più di prossimità. In tale ottica il territorio di Coriano è stato suddiviso in tre aree di circa 3500 abitanti, ciascuna delle quali affidata a un Infermiere di Famiglia e Comunità (“un alleato per la tua salute” come viene definito), con base operativa alla Casa della Comunità di via Piane 23.
Martino: “Far crescere una sanità più umana proprio a partire da chi la abita ogni giorno”
A seguire il Direttore del Distretto di Riccione, Ardigò Martino, ha sottolineato come lo sviluppo in atto sui servizi legati all’assistenza di prossimità costituisca un autentico cambio di paradigma nel modo di lavorare sul territorio. ” Ci sono professioni che non si notano finché non fanno la differenza nella vita concreta delle persone – ha osservato Martino -. L’Infermiere di Famiglia e di Comunità agisce lì dove la sanità si intreccia con la quotidianità: accompagna, connette, semplifica. Non attende che il bisogno esploda, lo incontra prima, lo riconosce nel suo contesto, lo affronta con competenza e vicinanza. A Coriano si apre oggi una possibilità preziosa: far crescere una sanità più umana proprio a partire da chi la abita ogni giorno, casa per casa” .
Un nuovo modello che si integra anche con la creazione delle Case di Comunità, ulteriore tassello della riorganizzazione sanitaria che punta a portare la salute sempre più vicina alle persone, riducendo le disuguaglianze e migliorando la qualità di vita nel solco di una sanità sempre più a vocazione territoriale.
Figura fondamentale per promuovere la salute dei cittadini e rafforzare il legame tra servizi territoriali e popolazione
In quest’ottica l’Infermiere di Famiglia e Comunità, progetto innovativo che rende evidente lo sforzo dell’Ausl Romagna nell’implementazione dei servizi di prossimità ai sensi del Decreto Ministeriale n. 77 del 2022, è una delle figure chiave nel creare progettualità su misura di ogni singolo cittadino con risposte integrate e globali. Collabora infatti in concreto con il Medico di medicina generale o il Pediatra di libera scelta alle cure territoriali dei cittadini, prendendo in carico gli utenti a media o bassa complessità assistenziale, sia nella Casa della Comunità sia al domicilio dell’utente, favorendo inoltre l’aspetto relazionale, intercettando e valutando i bisogni per garantire una pianificazione assistenziale personalizzata. Una risorsa fondamentale, dunque, per promuovere la salute dei cittadini e rafforzare il legame tra i servizi territoriali e la popolazione, pensata per un’assistenza sempre più di prossimità, anche in fase di prevenzione.
Fabbri: “Parole chiave cura della fragilità e prossimità dei servizi”
Dal canto suo la Direttrice della Direzione Infermieristica e Tecnica dell’ambito di Rimini, Cristina Fabbri, ha posto l’accento sulle due parole chiave di questo passaggio, ovvero “ cura della fragilità e prossimità dei servizi ”, con “ grande attenzione per garantire in queste fondamentali aree dell’assistenza primaria la maggior prossimità possibile al cittadino ”. La dr.ssa Fabbri si è soffermata poi sulla diffusione crescente delle malattie croniche, sottolineando la necessità di ” sostenere la persona nel tempo e farla diventare co-protagonista della gestione della propria malattia, allo scopo di raggiungere la migliore qualità di vita possibile. L’Infermiere di Famiglia e Comunità è una figura preziosa a sostegno di questo cammino “. Infine ha sottolineato l’importanza della presa in carico di tutte le fasce di popolazione, compresa l’adolescenza, che presenta problemi e necessità emergenti.
D’Erasmo: “Il modello è quello della medicina d’iniziativa”
A soffermarsi sulle peculiarità dell’Infermiere di Famiglia e Comunità, che nasce per intercettare precocemente e prevenire l’insorgenza di problemi di salute, prendendo in carico la comunità e mettendo in rete i diversi professionisti del settore socio-sanitario, è stato Domenico D’Erasmo, responsabile assistenziale del Dipartimento Cure Primarie e Medicina di Comunità Rimini. Le nuove figure sono state appositamente formate per “ affiancare all’attività di cura la prevenzione diretta, ad esempio con richiami per l’attività di screening, e un’assistenza domiciliare evoluta, da attuare in accordo con il medico di medicina generale, che rimane centrale, e in contatto costante con la comunità per intercettare i bisogni specifici di ogni territorio ”. In concreto, dunque, evitare l’insorgere di riacutizzazioni di malattie, garantire cura a domicilio per chi ha difficoltà a spostarsi, collaborare con la medicina generale per gestire malattie croniche e situazione a rischio ed educare la cittadinanza su come mantenersi in salute con corretti stili di vita. Questa nuova funzione delle cure territoriali prevede un’assegnazione diretta di circa 3mila assistiti a ciascun operatore su base territoriale (micro-zona o cellule), ” allo scopo di fornire un punto di riferimento per il primo livello di bisogno, in fase preventiva e curativa, in ambulatorio e al domicilio, con interventi di assistenza diretta o mirati allo sviluppo di iniziative comunitarie. Il modello infatti è quello della “medicina d’iniziativa”, finalizzata all’educazione sanitaria, alla promozione della salute fisica, psichica e sociale delle famiglie e dell’intera comunità ”.
Tre professionisti operativi sul territorio di Coriano: come attivare il servizio
Samuele Ortensi, coordinatore del Servizio Infermieristico Domiciliare e Ifec del Distretto di Riccione, ha quindi presentato i tre Infermieri di Famiglia e Comunità individuati per prendersi cura dei residenti nel territorio di Coriano, vale a dire Catia Amadori, Nives Innocentini e Jvan Alessandro Ferraresi.
Questi professionisti ricevono in libero accesso il martedì e giovedì dalle ore 16.30 alle 17.30 e il sabato dalle ore 11 alle 12 alla Casa della Comunità di Coriano (via Piane 32). Il servizio gratuito può anche essere attivato da cittadini e professionisti chiamando il numero telefonico 0541 668204 (segreteria h 24), oppure tramite mail scrivendo a ifec.coriano@auslromagna.it ).
A chiudere l’incontro i saluti del Sindaco di Coriano, Gianluca Ugolini , con i ringraziamenti all’Ausl Romagna per l’impegno messo in campo per rispondere ai bisogni complessi delle persone in termini fisici, mentali e sociali.