(Sesto Potere) – Roma – 23 gennaio 2024 – La Banca d’Italia pubblica i risultati dell’indagine condotta nel 2023 sulla spesa dei conti
correnti delle famiglie.
L’indagine raccoglie informazioni analitiche sulle spese di gestione effettivamente sostenute dalle famiglie nel corso del 2022 e documentate negli estratti conto. Per ciascun conto e per ciascuna tipologia di servizio ad esso associato sono rilevati il numero di operazioni svolte nell’anno e la spesa corrispondente, permettendo di calcolare il costo medio unitario delle operazioni.
La stima della spesa riflette pertanto sia gli effettivi comportamenti dei correntisti (i quali possono aumentare o diminuire il proprio ricorso ai servizi collegati al conto), sia le condizioni concretamente applicate dagli intermediari.
Nel 2022 la spesa per la gestione di un conto corrente bancario di tipo “tradizionale” (accessibile cioè sia attraverso lo sportello sia con modalità di home banking) è stata pari a 104 euro, in aumento rispetto al valore registrato nell’anno precedente (94,7 euro).
L’incremento è legato alla crescita delle spese sia fisse sia variabili.
Per le prime l’aumento, pari a 5,9 euro, è dovuto principalmente ai canoni di base. Le spese variabili sono cresciute di 3,4 euro, in prevalenza per effetto della maggiore operatività della clientela, mentre le commissioni sono risultate pressoché invariate.
La stima non include la spesa per i conti correnti postali, per i quali si rimanda al rapporto integrale. Sono altresì esclusi i conti correnti bancari on line, rivolti a consumatori che intendono svolgere operazioni prevalentemente attraverso internet. Nel 2022 la spesa di gestione di un conto on line è stata pari a 33,7 euro, 0,7 euro in più rispetto all’anno precedente.
Per i conti collegati a contratti di apertura di credito in conto corrente, la commissione per la messa a disposizione dei fondi è stata pari in media all’1,7 per cento del credito accordato, come nell’anno precedente. La commissione media di istruttoria veloce applicata sugli sconfinamenti è diminuita da 16,9 a 16,4 euro; il calo è stato accompagnato da una minore durata dello sconfinamento.
La spesa per la gestione di un conto corrente è cresciuta in 5 anni del +31%, a fronte di una inflazione, nello stesso periodo, del +11,6%. Lo denuncia oggi il Codacons, commentando l’indagine di Bankitalia.
Nel 2022 la spesa per il conto corrente è cresciuta in media di 9,3 euro su anno, raggiungendo l’importo di 104 euro – spiega l’associazione – Nel 2017, secondo i dati della stessa Bankitalia, la spesa di gestione di un conto si attestava a 79,4 euro: questo significa che in 5 anni i costi in capo ai correntisti sono saliti in media del +31%, con la spesa cresciuta in totale di +24,6 euro.
Le spese fisse passano dai 52,8 euro del 2017 ai 72,8 euro del 2022, con un incremento del +37,9%, mentre quelle variabili salgono da una media di 26,6 euro di cinque anni fa a 31 euro (+16,5%).
Un incremento delle tariffe ben superiore al tasso di inflazione registrato nel medesimo periodo, e che si ferma al +11,6% – conclude il Codacons.