(Sesto Potere) – Ferrara – 9 ottobre 2025 – Sperimentazione e innovazione, formazione, qualità. Sono le tre parole d’ordine del Consorzio MelaPiù sorto 31 anni fa per diffondere e affermare i valori eccellenti della melicoltura di pianura seguendo un rigido disciplinare di produzione orientato alla qualità del prodotto. Una scommessa con il cuore in Emilia-Romagna, più precisamente nei territori vocati di Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena e Bologna, che ha l’obiettivo, tra gli altri, di arrivare all’ottenimento della Mela dell’Emilia-Romagna IGP.
Attualmente l’areale melicolo del Consorzio è di 450 ettari per una produzione prevista di circa 16mila tonnellate.
Nella giornata di ieri (8 ottobre) presso la Fondazione Navarra in provincia di Ferrara è stato fatto il punto sulle attività del Consorzio, presentando i progetti dei mesi a venire. Lo hanno fatto il Presidente del Consorzio Matteo Mazzoni, il Presidente della Fondazione Navarra Nicola Gherardi Ravalli Modoni con un video messaggio e Stefano Zappi dell’Istituto Agrario Navarra. La giornata è proseguita con una visita ai campi sperimentali Fuji dove il tecnico del Consorzio Michele Mariani, ha presentato nuovi cloni. L’evento si è chiuso con un’attività di tasting su cinque nuovi cloni della varietà Fuji.
Sperimentazione e innovazione

Ad oggi due sono le varietà protagoniste del progetto MelaPiù®. Anzitutto Fuji MelaPiù®, varietà tardiva, ideale per la coltivazione negli ambienti di pianura dove le temperature rimangono più a lungo alte per tutto il mese di settembre. Raccolta alla fine di quel mese, viene commercializzata da ottobre, con i picchi di vendita previsti per fine inverno-inizio primavera.
Il progetto, da un paio d’anni, si è arricchito della varietà Gala MelaPiù®, la prima ad essere raccolta e per questo conosciuta come la mela estiva. Coltivata negli stessi areali regionali della Fuji, la sua campagna commerciale inizia in agosto per proseguire sino al mese di dicembre.
In collaborazione con la Fondazione Navarra, il Consorzio MelaPiù è impegnato in una duplice direzione sul fronte della sperimentazione e innovazione del prodotto attraverso lo studio di nuove varietà del prodotto così come nel miglioramento genetico con nuovi cloni della varietà Fuji.
Contestualmente prosegue il percorso per l’ottenimento dell’Indicazione Geografica Protetta (IGP) per tutelare la peculiarità di questo prodotto intimamente legato al suo territorio d’origine.
Una scommessa nel segno della qualità
Sorto nel solco di una secolare cultura melicola di pianura, il progetto MelaPiù® è nato nel 1994 per iniziativa di un gruppo di produttori che hanno fatto propria questa tradizione, ampliandola con la loro esperienza maturata nella coltivazione della mela Fuji nella pianura emiliano romagnola.
Nel corso dell’evento Nicola Gherardi Ravalli Modoni Presidente della Fondazione Navarra in un video messaggio ha evidenziato la centralità della conoscenza in campo agricolo. “Se non si ha conoscenza non si ottengono risultati; questa deve essere la cultura al centro del mondo agricolo e più in generale nel modo di fare impresa”.
A seguire Matteo Mazzoni, Presidente del Consorzio MelaPiù®: “La scommessa di un prodotto di pianura, di qualità premium, con alte qualità organolettiche e una sua precisa identità, ha trovato un ottimo riscontro nel mercato nel corso di questi anni. Abbiamo valorizzato una tradizione di produzione melicola di lungo corso in questi territori, aggiungendoci il plus della varietà Fuji con l’ulteriore aggiunta della varietà Gala. Il nostro non è un progetto statico, al contrario, guarda al futuro con lo studio di nuove varietà così come al miglioramento genetico e all’ottenimento dell’IGP”.
Ha chiuso la giornata Stefano Zappi, dell’Istituto agrario Navarra. “È fondamentale passare dalla conoscenza alla competenza, saper fare le cose e nel contempo sapere applicarle. Noi lo facciamo quotidianamente nei nostri campi di sperimentazione, a pochi passi dal nostro istituto, dove si mette in pratica quello che si apprende in quella che chiamiamo didattica delle competenze”.
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