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Confindustria: ecco come cambiano gli investimenti dell’industria romagnola dopo l’alluvione

(Sesto Potere) – Forlì – 19 marzo 2025 – Contestualmente alla congiuntura semestrale, nel mese di gennaio 2025 il Centro Studi Confindustria Romagna ha raccolto tra le proprie associate anche dati relativi agli investimenti effettuati e in programma, con un focus particolare sul post alluvione.
A seguire il dato emerso da questa ricognizione (*).

INVESTIMENTI 2024/2025

Anche il 2024 conferma una tendenza positiva che vede le imprese romagnole mantenere un alto livello di investimenti. La variazione percentuale delle spese per investimenti rispetto al 2023 registra un +22,5%.

Le previsioni per il 2025 vedono, in valore assoluto, un aumento degli investimenti pari al +24%. Per quel che riguarda la tipologia degli investimenti effettuati nel 2024, quelli più ricorrenti sono (ammessa pluralità di risposte): impianti, macchinari e attrezzature (72%), software ICT (58%), formazione del personale (46%), ricercar e sviluppo (32%), digitalizzazione (30%) .

Le previsioni per il 2025 vedono fra i più ricorrenti impianti, macchinari e attrezzature (67%), software ICT ((61%), formazione del personale (47%), tutela e sostenibilità ambientale (31%).

FOCUS ALLUVIONE

Le misure maggiormente implementate negli ultimi due anni per prevenzioni contro le alluvioni e per mitigare i rischi futuri (prevista risposta multipla) sono state: per il 23% dei rispondenti formazione ai dipendenti su come rispondere a situazioni di emergenza, il 20% ha sviluppato piani di emergenza ed evacuazione, il 12% ha installato barriere anti-inondazione, il 12% ha sottoscritto assicurazioni contro eventi alluvionali.

Per quanto riguarda la dimensione degli investimenti, il 19,4% ha investito meno di 10.000 euro, il 9% ha investito tra 10.000 e 50.000 euro, il 6% ha investito tra 50.000 e 100.000 euro, e il 10.4% ha investito oltre 100.000 euro.

Variegate le fonti di finanziamento: il 7,7% delle aziende rispondenti ha ottenuto prestiti bancari, un altro 7,7% ha usufruito di finanziamenti pubblici, il 33,3% ha utilizzato assicurazioni e il 28,2% ha investito con capitale proprio.

Per il futuro, le aziende ritengono che in futuro saranno necessari ulteriori miglioramenti strutturali (59,5% dei rispondenti), l’implementazione di sistemi di monitoraggio e allarme avanzati (37,8%), e maggiore collaborazione con enti locali e comunità (27%).

COMMENTO

“Emerge in pima battuta un’attenzione alla formazione del personale per affrontare le emergenze e alla predisposizione di piani di evacuazione, mentre per il futuro le esigenze si concentrano sugli investimenti strutturali – riassume il presidente di Confindustria Romagna Roberto Bozzi (nella foto) – segno che le imprese confermano l’atteggiamento proattivo iniziale, che fin dalle primissime ore ha contraddistinto la reazione del tessuto produttivo colpito dalla calamità”.

INFO

(*) Il campione non è quindi concentrato sulle aziende alluvionate, ma comprende tutte le rispondenti sulle tre province di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini, che fanno parte del comparto manifatturiero e dei servizi.


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Formazione del personale e piani di emergenza, come cambiano gli investimenti dell’industria romagnola dopo l’alluvione