venerdì, Maggio 9, 2025
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Confesercenti Emilia-Romagna: problemi strutturali del commercio ben lungi dall’essere risolti  

Bologna – 9 maggio 2025 – Si celebra oggi La Festa dell’Europa, in ricordo dell’anniversario del giorno in cui – il 9 maggio 1950 – il ministro degli Esteri francese Robert Schuman presentò il Piano di integrazione e cooperazione economica e democratica in Europa gettando le basi per l’Unione europea come la conosciamo oggi.

“Quegli ideali di pace, unità e cooperazione economica sono più che mai attuali, in una situazione geopolitica in cui anche i valori che dovrebbero essere universalmente condivisi, di democrazia, libertà, l’adesione alle istituzioni e organizzazioni internazionali, nonché gli accordi sul commercio mondiale, sono invece messi in discussione da più parti, provocando forti turbolenze sia di ordine politico, che sui mercati finanziari”: spiega  Confesercenti Emilia Romagna che assieme ai partner di “Vitrines d’Europe” festeggia la ricorrenza, in contemporanea la “Giornata Europea del Commercio di Prossimità”, per rimarcare una volta di più il ruolo, non solo economico, ma anche sociale, relazionale e di sostenibilità che le piccole imprese del commercio locale svolgono e che caratterizzano la qualità della vita delle città europee.

Il commercio urbano è uno degli assi portanti dell’ecosistema dell’economia di prossimità – spiega  Confesercenti Emilia Romagna  – ; diversi studi stimano nel 54% di tutte le attività economiche, quelle che nascono e si svolgono all’interno delle regioni europee e nel 65% il valore aggiunto generato dalle merci e dai servizi venduti nella stessa regione.

Ma l’attuale instabilità geopolitica ed economica, se si dovesse protrarre, andrebbe ad incidere pesantemente sull’economia reale, sulle imprese e sulle famiglie e proprio per questo è necessaria un’azione forte e coesa dell’Europa, mettendo da parte egoismi e particolarismi, ma lavorando per un futuro sempre più comune: spiega Confesercenti Emilia Romagna che, proprio per questo, “esprime una forte preoccupazione perché agli effetti dell’attuale fase di incertezza (debolezza dei consumi e possibile aumento dell’inflazione) si sommano i problemi strutturali del settore commerciale che sono ben lungi dall’essere risolti”.

Dal 2014 ad oggi infatti, le imprese registrate nel commercio al dettaglio nella regione sono diminuite del -16,2% (da 50.400 a 42.221), un calo più veloce della media nazionale (-13,2%). Complessivamente in dieci anni in Emilia Romagna sono scomparsi 8.179 negozi, più di due al giorno e questo calo ha riguardato soprattutto le imprese di vicinato.

“C’è dunque una situazione di crisi complessiva del settore, dovuta a diversi fenomeni: espansione della grande distribuzione, crescita esponenziale del commercio elettronico, crescita dei fenomeni di abusivismo, incremento dei costi di gestione a partire da energia, affitti e servizi pubblici locali e politiche urbanistiche e impositive che non hanno agevolato il settore”: conclude  Confesercenti Emilia Romagna.

Fonte notizia  Confesercenti.it