mercoledì, Giugno 12, 2024
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Confedilizia di Forlì Cesena: “Riforma del catasto. Una spada di Damocle incombe sulle nostre teste”

(Sesto Potere)- Forlì- 19 ottobre- Carlo Caselli (in foto) e Stefano Senzani, rispettivamente: Presidente e Presidente Vicario di Ape Confedilizia di Forlì Cesena, avvertono: “abbiamo appena tirato un respiro di sollievo da quanto deciso dalla UE nella riunione notturna di giovedì 13 notte con il rinvio per l’approvazione della cosiddetta normativa “Case Green” al prossimo Dicembre e con il suggerimento di non renderla obbligatoria o comunque di posticiparne l’entrata in vigore – che comunque Confedilizia auspica non avvenga né ora né mai – al 2050. Con molta amarezza dobbiamo però prendere atto di avere un’altra “spada di Damocle” che incombe sulle nostre teste”.

Quale? “La Nota di Aggiornamento del DEF (Nadef) approvata dal Governo lo scorso 27 settembre per compiacere l’Europa e succube dello slogan del World Economic Forum “non avrete nulla e sarete felici” ha riesumato la Riforma del Catasto in relazione alla quale si è molto dibattuto nel recente passato e con la viva opposizione di Confedilizia dato che la sua approvazione determinerebbe un immediato aumento delle imposte, già gravose, sulla proprietà immobiliare. Allora è tutto chiaro: i fondi attendono il crollo dei prezzi per soffiarci la casa e ci saranno ulteriori tasse sulla casa che è l’obbiettivo dei poteri finanziari internazionali”.

Dobbiamo alzarle – segnala Caselli – perchè ce lo chiede l’Europa ?  C’è una insistenza nelle analisi formulate da Fondo Monetario Internazionale (FMI), Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), e Commissione Europea che poi si traducono in raccomandazioni indirizzate ai singoli Paesi: che sia cosa buona e giusta, mantenendo lo stesso livello di pressione fiscale, ridurre la tassazione sui redditi di lavoro, per spostarla sulle imposte indirette e sulla proprietà immobiliare e far crescere maggiormente il PIL. Il tutto senza aumentare la pressione fiscale complessiva, ma cambiando la suddivisione del gettito tra le diverse imposte (il cosiddetto “Tax mix”)”.

“Tuttavia – prosegue Senzani – non è vero che Paesi che riducono il carico fiscale sul reddito da lavoro spostandolo verso la tassazione indiretta (l’IVA) e la tassazione della proprietà immobiliare ottengano tassi di crescita maggiori rispetto ai Paesi che non lo fanno. Al contrario uno spostamento della tassazione verso la proprietà immobiliare risulta associato ad una riduzione della crescita. L’Italia NON deve aumentare le tasse”.

Il Presidente Caselli ed il Vicario Senzani garantiscono: “Le Associazioni della Proprietà Edilizia manterranno alta la vigilanza e si opporranno a queste subdole manovre frutto di una Europa che vuole del tutto ingiustamente castigare ed impoverire l’Italia rea di essere la Nazione europea con più alto tasso di proprietà immobiliare diffusa.  Aumentare le tasse significa poi aumentare gli affitti poichè diversamente non si riuscirebbe a pagarle e così si affonda ulteriormente il già difficile attuale mercato delle locazioni. La casa è dove gli italiani e le loro famiglie hanno investito i loro risparmi ed è il salvadanaio di oltre il 70% degli Italiani. Non si tocchi la casa”.