(Sesto Potere) – Cesena – 2 settembre 2025 – “Sulla tariffa puntuale sui rifiuti, servono correttivi urgenti sulla sua applicazione per le imprese”. La richiesta è di Confartigianato Federimpresa Cesena.
“Come Confartigianato – rimarca il vicesegretario Riccardo Cappelli (nella foto) – abbiamo accolto favorevolmente la logica della tariffa corrispettiva puntuale, vale a dire pagare in base ai rifiuti urbani effettivamente conferiti. Questo non solo perché, rispetto alla precedente Tari, consente alle imprese di detrarre l’Iva incorporata nel costo del servizio, ma perché rappresenta un passaggio verso una maggiore equità e responsabilità dei singoli nell’ottica della sostenibilità ambientale. Ciò detto, dopo due anni di applicazione nel comune di Cesena ed in altri del comprensorio, Confartigianato ritiene che servano correttivi nonché l’apertura di un tavolo di confronto con Atersir e le amministrazioni comunali del comprensorio per applicare necessarie migliorie”.
Il consiglio locale di Atersir il 19 giugno scorso ha approvato il nuovo regolamento della TCP per il territorio di Forlì-Cesena.
“Ciò purtroppo è avvenuto senza alcun confronto preventivo con le organizzazioni economiche – spiega il vicesegretario Cappelli -. In base ad esso le imprese che avviano a recupero i propri rifiuti urbani hanno perso la possibilità di usufruire della precedente scontistica, salvo che non decidano di uscire in tutto o in parte dal servizio pubblico e senza che sia stata fatta comunicazione adeguata a riguardo. Confartigianato Cesena ha già richiesto insieme alle altre organizzazioni del team “InCesena”, un confronto con l’assessore comunale preposto, che avverrà prossimamente”.
Ma ci sono anche altre questioni irrisolte che da tempo Confartigianato evidenzia: va estesa la non tassabilità delle superfici di lavorazione anche ad artigiani, commercianti e servizi quando la prevalenza di rifiuti speciali è comprovata: va recepita in modo uniforme l’esclusione per I locali connessi al ciclo produttivo e non produttivi di rifiuti urbani come magazzini e depositi; vanno spacchettate le tariffe per imprese con diverse attività (Ateco) aderendo al profilo di produzione effettivo.
“Ma prima di tutto – mette in luce il vicesegretario di Confartigianato Cappelli – occorre allineare regole e tariffe nelle due unioni di comuni cesenati per evitare squilibri competitivi tra imprese, sempre più percepiti come iniqui e incomprensibili dalle aziende. Ancora oggi, a titolo esemplificativo, una pizzeria al taglio di Gatteo subisce un costo fisso al metro quadro di oltre il 60% più alto di una medesima attività a Cesena, così come un’autofficina di Bagno di Romagna sostiene un onere fisso di circa il 70% più alto di un’attività analoga che opera a Savignano sul Rubicone”.
“Per Confartigianato la tariffa puntuale – conclude il vicesegretario Cappelli – è uno strumento giusto se valorizza i comportamenti virtuosi e non scarica costi impropri sulle piccole e medie imprese. Le nostre richieste sono orientate a garantire equità, stabilità e omogeneità nel territorio, senza retrocedere sugli obiettivi ambientali”.