(Sesto Potere) – Cesena – 2 agosto 2025 – “Sono necessarie modifiche e integrazioni al Piano Transizione 4.0 per rendere la misura alla portata delle pmi dell’artigianato, del commercio e dell’impresa diffusa. La legge di bilancio 2025 ha infatti profondamente cambiato l’impianto dell’agevolazione che fino allo scorso anno aveva garantito un reale volàno anche per le imprese di piccole dimensioni”.
Lo chiede Confartigianato, insieme alle altre organizzazioni d’impresa, per rispondere alle aspettative delle imprese che contano su programmi stabili di finanza agevolata necessari per intraprendere processi di innovazione in un orizzonte temporale a medio e lungo termine.
“In particolare, per garantire alle imprese maggiori certezze nelle decisioni di investimento – afferma il Gruppo di Presidenza di Confartigianato Cesena composto da Daniela Pedduzza, Stefano Soldati e Fulvia Fabbri (nella foto) – un più ampio plafond di spesa per il credito d’imposta 4.0 relativo agli investimenti da effettuare entro 31 dicembre 2025. Inoltre segnaliamo la necessità di ripristinare l’agevolazione anche per i beni immateriali, rimediando così all’incongruenza creatasi con la Legge di bilancio 2025, in un contesto che richiede la digitalizzazione di tutti i processi produttivi e degli adempimenti cui sono tenute le imprese”.
“Un’altra richiesta è di ristabilire l’automaticità nel riconoscimento del credito di imposta maturato al pari di tutte le restanti forme di incentivazione che rientrano nel meccanismo fiscale del credito d’imposta, da non doversi intendere come aiuto di stato. L’obbligo di comunicazione telematica delle spese di volta in volta sostenute sta infatti creando notevoli incertezze operative a molte imprese che restano in attesa di conferma della prenotazione o del rigetto della richiesta di agevolazione per esaurimento delle risorse disponibili”: conclude il Gruppo di Presidenza di Confartigianato Cesena.