martedì, Dicembre 2, 2025
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Confartigianato Cesena denuncia: “In Italia tassazione sul lavoro più alta in Europa”

(Sesto Potere) – Cesena – 2 dicembre 2025 – Fisco, burocrazia, costo del denaro, caro-energia e mancanza di manodopera qualificata: è questo il mix velenoso che continua a frenare i micro e piccole imprese  anche cesenati e romagnole  impegnate a competere sui mercati, investire in sostenibilità e innovazione.

A certificarlo è il Rapporto dell’Ufficio Studi di Confartigianato che fotografa un habitat ostile per gli imprenditori che cercano di mantenere l’Italia agganciata alla crescita, in un contesto geopolitico complesso.

La pressione fiscale, rimarca Confartigianato Cesena, rimane uno dei principali freni allo sviluppo: nel 2025 il carico fiscale italiano raggiunge il 43,1% del PIL1,9 punti percentuali oltre la media dell’Eurozona, lo scarto più alto degli ultimi dieci anni. L’Italia si conferma 6ª nell’Ue a 27 per peso del fisco.

A gravare ulteriormente è la tassazione sul lavoro, la più elevata in Europa: l’aliquota arriva al 44%7 punti sopra la media UE. Il cuneo fiscale sul lavoro si attesta al 47,1%, quarto dato più alto su 38 Paesi Ocse.

Come se non bastasse, nonostante il calo dei prezzi energetici nel contesto europeo, le imprese italiane continuano a pagare l’elettricità il 24,3% in più rispetto alla media UE.

Anche il costo del denaro, sottolinea Confartigianato Cesena, rimane un ostacolo significativo: a settembre 2025 i tassi sui nuovi finanziamenti alle imprese risultano maggiori di 188 punti base rispetto a giugno 2022. La restrizione creditizia colpisce soprattutto le piccole aziende: a giugno 2025 i prestiti alle micro e piccole imprese sono diminuiti del 5% rispetto al 2024.

Non va meglio sul fronte delle complicazioni della macchina amministrativa. Nel 2025 il 74% degli imprenditori italiani segnala la burocrazia come grave ostacolo8 punti sopra la media UE, collocando l’Italia al 5° posto tra i Paesi più penalizzati.

La qualità dei servizi pubblici resta tra le più basse del Continente: solo il 34% dei cittadini si dichiara soddisfatto.

Le imprese devono fronteggiare anche la carenza di manodopera qualificata: oltre un lavoratore su due (53,5%) con skill digitali elevate risulta di difficile reperimento.

“Per  Confartigianato Cesena – mete in luce il Gruppo di Presidenza di Confartigianato Cesena composto da Daniela Pedduzza, Fulvia Fabbri e Stefano Soldati (nella foto) –  è prioritario intervenire su riduzione della pressione fiscale, energia a costi competitivicredito più accessibilesemplificazione amministrativaformazione e competenze digitali. Una spinta fondamentale alle imprese artigiane e alle Pmi può arrivare dalla riforma della legge quadro per l’artigianato contenuta nel Ddl annuale Pmi all’esame del Parlamento e dalla costituzione della ‘nuova Artigiancassa’ che riporta in un ambito di interesse pubblico l’accesso al credito delle piccole imprese”.