(Sesto Potere) – Cesena – 10 ottobre 2025 – Le costruzioni sono il settore che paga il tasso di interesse più alto in banca. Emerge nel focus credito del 35° report congiunturale di Confartigianato in cui si delinea il persistere di una situazione critica per il credito alle micro e piccole imprese anche nel territorio cesenate, un fenomeno su cui ha posto attenzione il Governatore di Banca d’Italia affermando che: “un’adeguata disponibilità di credito è essenziale per sostenere gli investimenti e favorire la ripresa produttiva, soprattutto per le aziende più piccole, che incontrano maggiori difficoltà di accesso a fonti alternative di finanziamento”.
“A giugno i prestiti alle micro e piccole imprese fino a 20 addetti – afferma il Gruppo di Presidenza Confartigianato Cesena composto da: Daniele Pedduzza, Fulvia Fabbri e Stefano Soldati (nella foto) – sono diminuiti del 5,0% continuando il percorso di rallentamento della flessione iniziato nel 2024 in cui però registrano flessioni più intense rispetto al totale imprese (-0,2% a giugno 2025).
Focalizzando l’attenzione sul prestiti alle piccole imprese nelle principali regioni – ognuna con un ammontare di prestiti di almeno tre miliardi di euro – I cali più marcati dei prestiti alle piccole imprese si segnalano in alcune regioni fra cui Emilia-Romagna con il -5,1%. In nessuna regione il credito alle piccole imprese mostra una dinamica migliore rispetto a quello del totale imprese. A settembre 2025 il giudizio sulle condizioni di accesso al credito delle piccole imprese del manifatturiero è peggiorato rispetto alla rilevazione di giugno” .
“A giugno le imprese pagavano in media un tasso di interesse annuo effettivo del 5,22% con un ampio range territoriale – prosegue il Gruppo di Presidenza – , che va dal massimo di 7,13% in Calabria al minimo di 4,74% in Emilia-Romagna. Il settore che paga il tasso più alto sono le costruzioni con il 6,30%. Seguono i servizi con un tasso di interesse annuo effettivo del 5,40% . Il costo del credito relativamente più contenuto si riscontra nel manifatturiero esteso, comprensivo di estrattivo, energia e utilities, pari 4,82%. L’analisi degli ultimi dati disponibili per classe dimensionale delle imprese conferma il cronico maggiore costo del credito per le piccole imprese rispetto alle medio-grandi”.