(Sesto Potere) – Cesena – 31 maggio 2025 – Per Confartigianato Cesena è indifferibile la necessità di una nuova legge quadro per l’artigianato. “Non si tratta di una semplice revisione normativa della legge n. 443 del 1985 – afferma il Gruppo di Presidenza Confartigianato Cesena formato da Daniela Pedduzza, Stefano Soldati e Fulvia Fabbri (nella foto) -, ma di un’azione politica e culturale per restituire centralità e visibilità a una “civiltà del lavoro” troppo spesso marginalizzata. Una buona legge non serve solo a regolare, ma a raccontare ciò che un settore è e può diventare. L’artigianato oggi rappresenta un modello economico alternativo, fondato su qualità, competenza e radicamento nei territori. Serve una legge che non solo tuteli, ma celebri l’artigiano come imprenditore creativo, portatore di saperi, innovatore in grado di dialogare anche con l’intelligenza artificiale. Granelli (il Presidente di Confartigianato Imprese, ndr) propone un impianto normativo che riconosca la funzione formativa dell’impresa artigiana, valorizzi l’apprendistato, sostenga la trasmissione intergenerazionale dei saperi e ridefinisca la figura dell’imprenditore artigiano non solo in termini economici, ma valoriali.”
“Proprio sul rapporto tra le nuove generazioni e l’artigianato – prosegue il gruppo di presidenza Confartigianato -, l’artigianato incarni molte delle caratteristiche del “lavoro ideale” per i giovani: creatività, autonomia, senso, qualità relazionale. Il problema è la percezione del rischio legato all’autoimprenditorialità, che frena molti giovani. Servono: percorsi di affiancamento, comunicazione mirata, valorizzazione dell’artigianato come spazio dove costruire un progetto di vita e lavoro. L’obiettivo è chiaro: fare dell’impresa artigiana una risposta credibile al bisogno contemporaneo di libertà, espressività e comunità”