(Sesto Potere) – Cesena – 20 agosto 2025 – Anche le imprese cesenati sono sempre più a rischio di cyberattacchi. I reati informatici denunciati dalle aziende sono aumentati del 45,5% tra il 2019 e il 2023, a fronte della crescita del 10% di tutti gli illeciti a danno dell’attività d’impresa.
In quattro anni sono aumentati in l’Emilia Romagna del 53%. A lanciare l’allarme è Confartigianato cesenate che ha rilevato in una indagine nazionale della confederazione comprendente anche il nostro territorio il trend di truffe, frodi e aggressioni on line subite dagli imprenditori.
“In generale – afferma il Gruppo di Presidenza formato da Daniela Pedduzza, Stefano Soldati e Fulvia Fabbri (nella foto)- i reati informatici rappresentano il 35,5% dei delitti contro le aziende e il 15,8% delle imprese, a fronte del 21,5% della media Ue, ha registrato almeno un incidente informatico con conseguenze come l’indisponibilità dei servizi ICT, la distruzione o la divulgazione di dati. Le nostre imprese sembrano essere consapevoli della necessità di proteggere il patrimonio dei propri dati”.
L’83,1% attribuisce un’alta importanza alla cybersicurezza, una percentuale che supera la media dell’Unione Europea (71,1%). Nel 2024, il 42,6% delle aziende ha investito in sicurezza informatica, anche adottando strumenti di intelligenza artificiale. Nonostante questo, soltanto il 32,2% degli imprenditori adotta almeno 7 delle 11 misure di sicurezza monitorate dall’Istat, un dato inferiore al 38,5% della media UE.
” Ad ostacolare l’impegno per difendersi dalle minacce informatiche è la carenza di competenze adeguate sul mercato del lavoro. Il 22,8% delle imprese italiane segnala difficoltà a reperire personale specializzato in sicurezza informatica, contro il 12% della media europea. In particolare, le imprese faticano ad assumere i progettisti e amministratori di sistemi che comprendono i cyber security expert: nel 2024 ne servivano 6.300, ma 4.000 sono risultati difficili da trovare”: aggiunge il Gruppo di Presidenza di Confartigianato Cesena.
“Dalle multinazionali alle piccole imprese gli hacker non risparmiano nessuno- conclude il Gruppo di Presidenza Confartigianato – : servono norme in materia di sicurezza digitale efficaci e facilmente applicabili da tutte le dimensioni d’impresa e incentivi per sostenere gli investimenti a tutela dei dati aziendali. La digitalizzazione se non adeguatamente protetta, espone le aziende a rischi sempre maggiori. Sono necessari conoscenze, strumenti pratici e risorse per difendersi. Ma soprattutto, occorre considerare la cybersicurezza un pilastro fondamentale dell’innovazione e della crescita economica”.