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Come stanno gli italiani? CISF Family Report 2025: il 18,5% ha rinunciato alle spese sanitarie, il 32,4% alle  spese per la casa

(Sesto Potere) – Roma – 13 novembre 2025 – Come il benessere psicologico e relazionale delle persone può essere protetto e salvaguardato nel rapporto tra famiglia e società? È la domanda da cui è si è mosso il nuovo CISF Family Report 2025, indagine annuale del Centro Internazionale Studi Famiglia, realizzato in collaborazione con la società Eumetra su un campione di 1.600 famiglie italiane.

Attraverso le risposte di questo campione rappresentativo a livello nazionale, è stato possibile analizzare, in modo capillare e senza precedenti, come la salute fisica e psicologica delle famiglie dipenda dalle relazioni, in particolare interne alle famiglie e nel proprio contesto sociale: «Il fragile domani non è solo questione personale o individuale – spiega il direttore CISF, Francesco Belletti – ma riguarda la qualità di vita, la coesione sociale e il benessere dell’intera collettività. Per questo abbiamo voluto scattare una fotografia sullo stato di salute
della società tra solitudini, difficoltà economiche e sfide educative».

Come stanno gli italiani?
Dal Report 2025 emerge come la maggior parte delle famiglie italiane si trovi nella categoria economica intermedia.
Da qui l’indagine sulle “economie della rinuncia”, ossia le spese che le famiglie italiane non sono riuscite a sostenere nel corso del 2024: il 32,5% ha dovuto rinunciare alle spese dedicate al benessere personale e tempo libero; il 32,4% alle spese per la casa; mentre il 18,5% alle spese sanitarie.
Dal punto di vista della salute, emerge una diffusa “vulnerabilità psicologica”: mentre oltre un terzo della popolazione (35,2%) segnala almeno un problema di salute, il 60% dichiara di soffrire di ansia e stress (24,9% “spesso”; 37,3% “a volte”). A causarli, per il 45% del campione sono i problemi di salute personali e familiari, per il 34,7% i problemi economici, per il 32,2% i problemi lavorativi.
Infine, secondo l’indagine, il bisogno di migliorare il proprio benessere psichico è decisamente sentito: sempre nel corso del 2024, 4 persone su 10 hanno ricercato supporto o avrebbero voluto farlo, per ansia, depressione e stress.

Come vedi il futuro?
Strettamente connesse sono le aspettative/previsioni per il futuro: in merito all’Italia e al mondo, il 57% degli italiani esprime un orientamento decisamente pessimista (“peggiorerà”), mentre sulla propria famiglia troviamo previsioni meno sbilanciate, con il 56,7% del campione che lo prevede stabile.

I giovani, tra solitudine e difficoltà economiche
Dal punto di vista economico un dato da rilevare è come il 74,1% dei giovani-adulti ancora residenti nella famiglia d’origine si trovi in una condizione di basso o medio-basso status socioeconomico. Per coloro che invece sono riusciti a crearsi una propria indipendenza, uno dei principali fatti di sofferenza identificato è la solitudine (mangiare da soli, vivere da soli e sentirsi soli) intesa come assenza di reti sociali e un “dispositivo strutturale di vulnerabilità emotiva che condiziona profondamente il benessere personale”.
C’è poi la difficoltà a costruire una famiglia, nucleo che si viene a formare in età più adulta quando, in contemporanea, la famiglia di origine avanza con l’età e i genitori (futuri nonni) richiedono a loro volta attenzioni e cura. Ecco la nascita della “generazione sandwich”, fortemente esposta a criticità e rischi: nel campione dell’indagine CISF 2025, quasi una famiglia con figli su due (il 42,6%) è interessata anche da compiti di caregiving nei confronti dei familiari non autosufficienti, di cui il 53% dichiara di sentirsi sopraffatta con più frequenza dalle responsabilità di caregiving rispetto ai compiti genitoriali.

Addio figli, benvenuti pet
Se per il 58,7% del campione, il figlio unico sta lentamente diventando prevalente nella struttura familiare – anche monogenitoriale – l’animale domestico sta diventando parte integrante della famiglia: il 59,8% dichiara di avere almeno un animale domestico, dato che sale al 71% per coppie con figli e 74,9% per nuclei monogenitoriali.
Una scelta vista come “domanda di legame”, frutto di un vero e proprio bisogno relazionale, ma anche la nascita di fenomeni come il “dog parenting”, in cui l’animale rischia di essere assimilato a un figlio.

Smartphone e IA
L’ultimo aspetto indagato parte da una semplice domanda: quali sono gli ambiti della vita dei figli che generano timori nei genitori? Al secondo posto, dopo la gestione dei soldi (29,3%), troviamo l’uso delle tecnologie (21,7%). Da qui lo sviluppo dell’indagine: tra le famiglie con almeno un figlio minorenne, il conflitto causato dell’uso del cellulare diventa condizione presente per il 55,4% dei casi (d’altra parte non si tratta solo di un problema dei ragazzi: il conflitto si estende al coniuge per il 30,5% dei casi).
E come si comportano i genitori? Il report ha fotografato degli stili educativi che vedono, sulla base della maggiore o minori permissività, un 36,7% di genitori “domatori”; 24,4% “disarmati”; 15,7% “accompagnatori”; 23,2% “liberi battitori”. Un dato molto rilevante, infine, è l’uso dell’intelligenza artificiale: in ambito domestico l’utilizzo di ChatGPT riguarda il 58,4% delle famiglie con almeno un minore, per attività informativa dei ragazzi ma anche scopi scolastici.

Il Centro Internazionale Studi Famiglia
Il Cisf (www.cisf.it) nasce nel 1974 su iniziativa di don Giuseppe Zilli, storico direttore di Famiglia Cristiana, che decide di istituire un centro di ricerca dedicato alla famiglia e capace di leggerne le trasformazioni e di coglierne le difficoltà e le potenzialità, nel vivo dell’esperienza della società e della Chiesa. Da allora il Cisf ha costantemente promosso eventi e convegni di tipo culturale, con particolare attenzione al dibattito internazionale, iniziative di formazione, attività di documentazione e pubblicazioni di varia natura, tra cui, dal 1989, il “Rapporto Cisf sulla famiglia in Italia”. Il Cisf conta su un team multidisciplinare con cui si propone di seguire l’evoluzione in atto nel sistema-famiglia,
mantenendo uno sguardo d’analisisulle relazioni,sull’educazione delle nuove generazioni,sui valori fondanti la persona umana e coltivando la propria vocazione a essere, nell’ambito del dibattito pubblico, una voce autorevole sui temi d’attualità che riguardano le famiglie italiane.

Il campione
Questa ricerca – svolta per conto del Cisf dalla società Eumetra – si è avvalsa di un campione di 1.600 soggetti:
43% con figli conviventi, di cui 11% monogenitori;
32,1% famiglie composte da un solo componente;
20,6% coppie senza figli
4,3% altri nuclei (famiglie estese, multigenerazionali, con membri aggiunti…)
*Nell’11,5% delle famiglie qui considerate è inoltre presente una persona con disabilità (più di una
famiglia su dieci, un dato decisamente rilevante se si pensa alle funzioni di caregiving delle famiglie).
*È stata poi interpellata, all’interno di queste tipologie familiari, una percentuale pari all’11,3%, di “giovani adulti nella famiglia di origine”: si tratta di rispondenti maggiorenni ancora conviventi coi genitori perché non ancora in una vita indipendente oppure rientrati a vivere coi genitori.

Il libro
CISF Family Report 2025 “Il fragile domani. La famiglia alla prova della contemporaneità” Edizioni San Paolo 2025, pp. 234, euro 18,00