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Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale: bilancio attività 2023 in Emilia-Romagna

(Sesto Potere) – Roma – 11 maggio 2024 – Nel 2023 i Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale, posti a diretta collaborazione del Ministero della cultura e distribuiti su sedici Nuclei e una Sezione nelle varie Regioni italiane, dipendenti dai Gruppi di Roma e Monza, un Reparto Operativo nazionale con Sezioni specializzate per materia e un Ufficio Comando che gestisce la Banca dati di opere da ricercare più antica ed estesa al mondo (oltre 1.300.000 files), hanno recuperato 105.474 beni  d’arte  per  un  valore  complessivo  stimato  di € 264.055.727.

Questo è il dato complessivo del documento “Attività Operativa 2023” dell’Unità Specializzata dell’Arma, istituita nel 1969 per onorare l’articolo 9 della Costituzione italiana (“la Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”) e che, in oltre mezzo secolo di vita, ha restituito ai legittimi proprietari, pubblici e privati, più di tre milioni di beni culturali.

L’attività operativa evidenzia nel 2023 una graduale diminuzione dei reati contro il patrimonio culturale italiano.

In particolare, a distanza di poco più di un anno dall’entrata in vigore della Legge n. 22 del 22 marzo 2022 – con modifiche alle disposizioni penali in materia di tutela del patrimonio culturale attualmente contenute prevalentemente nel Codice dei Beni Culturali (D.lgs. 42/2004) e integrando il Codice Penale con 17 nuovi articoli (da 518-bis a 518-undevicies) – si registrano i primi segnali positivi, come si evince dall’analisi comparativa dei dati rispetto al 2022:

– lieve riduzione dei furti (da 333 a 267) e degli oggetti trafugati (da 4.144 a 3.483);
– incremento dei beni recuperati (da 48.522 a 105.474) di cui:
•    reperti archeologici (da 17.275 a 67.963);
•    librari/archivistici (da 8.653 a 24.445);
•    beni numismatici (da 48 a 286);
•    oggetti di natura grafico/pittorico e musivo (da 328 a 1.102);
– intensificazione dell’attività di controlli di aree e siti archeologici (da 1.538 a 1.874);
– incremento dei risultati dell’attività repressiva:
•    arresto disposto dall’A.G. (da 6 a 20);
•    denunciati per associazione a delinquere (da 39 a 47);
•    deferiti per scavo clandestino (da 66 a 130).

Andando nel dettaglio, l’attività di contrasto condotta nel 2023 ha permesso di recuperare, nei rispettivi settori di specialità, 67.963 reperti archeologici e 10.273 reperti paleontologici e il deferimento di 130 persone per scavo clandestino.

Nel settore dell’antiquariato si registra un sensibile calo dei furti, soprattutto in abitazioni private (da 91 a 79) e luoghi di culto (da 135 a 92). Nel periodo in esame, sono stati altresì effettuati 1.957 controlli ad esercizi antiquariali, 624 controlli a mercati e fiere, con il recupero di 105.474 beni, di cui 24.445 documenti archivistici e bibliografici, 1.102 dipinti e 369 sculture. L’attività repressiva ha consentito di deferire 477 soggetti per ricettazione e 37 per esportazione illecita di beni di interesse culturale.

Nell’ambito del contrasto alla contraffazione, sono stati deferiti in tutta Italia 109 soggetti, (+ 29% in più rispetto al 2022); sequestrare 1.936 opere contraffatte (+ 56% rispetto al 2022), di cui 61 del settore antiquariale, archivistico e librario, 535 del settore archeologico e paleontologico e 1.340 di arte contemporanea. Il valore del suindicato falso d’arte, qualora immesso sul mercato, è stato stimato in circa € 45.399.150.

Nel corso del 2023, per le attività di tutela del paesaggio e monumenti italiani, il Comando TPC ha predisposto 1.991 servizi di controllo delle aree paesaggistiche terresti e marine, deferendo 78 soggetti per danneggiamento e 202 per reati in danno del paesaggio.

Correlato all’attività di controllo sul web, in ragione del crescente utilizzo dei canali telematici anche per il commercio illecito e l’esportazione di beni culturali, si è posta la necessità per il Comando TPC di aggiornare i propri sistemi informatici di ricerca e controllo, attraverso il progetto S.W.O.A.D.S. (Stolen Works Of Art Detection System), che costituisce un sistema informatico di Intelligenza Artificiale che consente la raccolta automatica di dati e immagini provenienti da web, deep web e social media, per confrontarle con le foto delle opere da ricercare: nel 2023 sono stati monitorati oltre 984 siti web ed esaminati 6.674 beni.

 le immagini del deposito della Biblioteca A. Saffi alluvionata

In Emilia-Romagna sono stati esaminati complessivamente ben 1.915 beni posti in vendita confrontandoli con quelli inseriti nella Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, database gestito dal Comando TPC di Roma.

L’ attività di controllo nazionale ha consentito di recuperare dai siti web 31.689 beni (rispetto ai 4.935 dell’anno precedente) di cui: 18.734 beni archivistici e librari; 536 reperti archeologici;  9.337 beni numismatici;  291 opere false; 60 sculture; 147 dipinti; oltre al deferimento all’Autorità Giudiziaria di 101 persone.

Risultati immediati nell’azione di contrasto alla criminalità organizzata operante nel settore dei beni culturali si sono registrati anche in Emilia-Romagna.

Nel 2023 i Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale (TPC) di Bologna hanno recuperato 10.798 beni d’arte per un valore complessivo stimato di € 11.591.950. Andando nel dettaglio, per le attività di tutela del paesaggio e monumenti, il Nucleo TPC di Bologna ha predisposto 110 servizi di controllo alle aree paesaggistiche terrestri e 46 alle aree archeologiche. 59 sono stati i controlli ad esercizi antiquariali e commerciali in genere e 172 quelli predisposti a mercati e fiere antiquariali. 

Nel 2023 sono stati eseguiti monitoraggi aerei a bordo di elicottero del 13° Nucleo Elicotteri Carabinieri di Forlì nell’intero territorio regionale con l’imbarco sul velivolo anche di funzionari specializzati delle tre Soprintendenze Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Bologna, Parma e Ravenna, per il necessario contributo tecnico.

Sul piano repressivo, i Carabinieri del Nucleo TPC di Bologna hanno denunciato alle competenti Autorità Giudiziarie 39 persone, poiché ritenute responsabili di aver violato le norme del Codice Penale e quelle che tutelano il patrimonio culturale nazionale (Codice dei beni culturali e del paesaggio D.Lgs 22 gennaio 2014, n. 42): nella maggior parte dei casi si tratta di reati di furto di beni d’arte, ricettazione di opere d’arte rubate, contraffazione di opere d’arte contemporanea, ma anche per reati in danno del paesaggio.

intervento Task Force “Caschi Blu della Cultura”

Sempre il 2023 ha visto, altresì, l’intervento della Task Force “Caschi Blu della Cultura” e del Nucleo TPC di Bologna con azioni di emergenza a seguito delle alluvioni in Emilia Romagna e in Toscana.

In Romagna, in particolare, dopo un monitoraggio dettagliato dei danni, con particolare riguardo a precise località e quartieri di Forlì, Cesena, Lugo, Castel Bolognese, Sant’Agata sul Santerno, Brisighella, Cervia e Conselice, per citarne solo alcuni, si è proceduto ad effettuare gli interventi, che hanno in particolar modo interessato i beni archivistici e librari, aggrediti dall’acqua e dal fango, che hanno invaso i luoghi in cui erano conservati.

Tra i molteplici siti danneggiati, figurano la Biblioteca del Seminario Vescovile di Forlì, l’Archivio ed i depositi del Comune di Forlì nonché l’Archivio Storico e la Biblioteca comunali di Castel Bolognese. In particolare, la Biblioteca del Seminario Diocesano, a Forlì, presentava volumi di grande pregio, come incunaboli, libri stampati nel Quattrocento, cinquecentine, seicentine che, completamente immersi nel fango, erano stati esposti al rischio dei danni dovuti al proliferare di funghi e batteri.

Nel corso delle attività in Emilia-Romagna e Toscana sono stati recuperati, nelle rispettive regioni: 48.646 libri antichi, 6.305 metri lineari di documentazione archivistica, 75 dipinti e disegni, 22 statue e busti, 265 sculture di vari materiali, 147 armi antiche e relative munizioni, 1.114 cimeli di guerra e svariati reperti archeologici e antropologici; e 632 metri lineari di beni archivistici, 9000 negativi fotografici e 2 beni ecclesiastici.

In conclusione, il Nucleo TPC di Bologna, adempiendo a tutte le richieste di supporto, umane e logistiche, pervenute dall’UCCR (Unità di Crisi Coordinamento Regionale) del Ministero della Cultura per l’Emilia Romagna (istituito presso il Segretariato Regionale del MiC per l’Emilia Romagna), ha eseguito 322 servizi, oltre 130 scorte e trasporto di beni mobili presso i luoghi di deposito temporaneo.

Sono state impiegate complessivamente 626 unità che sono intervenute su oltre 180 chiese ed istituti di culto, su un centinaio di edifici di interesse storico-artistico e aree archeologiche e su circa 40 archivi e biblioteche danneggiati, consentendo il recupero di 48.646 libri antichi, 6.305 metri lineari di documentazione archivistica, 75 dipinti e disegni, 22 statue e busti, 265 sculture di vari materiali, 147 armi antiche e relative munizioni, 1.114 cimeli di guerra e svariati reperti archeologici e antropologici.