(Sesto Potere) – Faenza – 31 maggio 2024 – Il mondo del lavoro è in completa trasformazione, trainato da innovazioni tecnologiche, cambiamenti demografici e dinamiche globali.
Per affrontare queste sfide e cogliere le nuove opportunità, la CISL Romagna ha organizzato venerdì 31 maggio un convegno dal titolo “Un nuovo mercato del lavoro: sfide, competenze e opportunità“ a Faenza presso Casa Spadoni.
Tra i relatori: Serse Soverini, Direttore della Scuola Politecnica ITS Emilia Romagna; Carlo Battistini, Presidente della Camera di Commercio della Romagna Forlì-Cesena Rimini; Stefano Mastrovincenzo, Presidente dell’IAL Nazionale; Annamaria Diterlizzi, Responsabile della Agenzia Regionale per il lavoro – Servizio Territoriale EST di Rimini e Forlì Cesena; Andrea Panzavolta Responsabile della Agenzia Regionale per il lavoro – Servizio Territoriale Nord di Ravenna e Ferrara; Filippo Pieri, Segretario Generale CISL Emilia Romagna; Mauro Giannattasio, Segretario Generale della Camera di Commercio Ferrara Ravenna.
Il convegno è stato moderato dalla giornalista di Teleromagna, Francesca Leoni, con le conclusioni affidate al Segretario Confederale CISL Nazionale, Giorgio Graziani.
“Abbiamo organizzato questo convegno per riflettere su quanto sta avvenendo nel mondo del lavoro, provando anche a dare alcune chiavi di lettura ad fenomeno molto complesso e con tante diverse sfaccettature” dichiara Francesco Marinelli, segretario generale della CISL Romagna. “Digitalizzazione, globalizzazione e la sempre maggiore flessibilità dei contratti, tutto ciò offre uno scenario nuovo che propone ai lavoratori nuove opportunità ma anche sfide complesse. Siamo consapevoli che davanti a tali grandi mutamenti non esistono soluzioni semplici”.
“La crescente richiesta di nuove competenze tecnologiche, la scomparsa di alcuni settori tradizionali, una competizione sempre più globale – continua Marinelli. In questo contesto riteniamo che sia sempre più importante il ruolo della formazione continua e l’aggiornamento delle competenze, che permettano di riuscire ad affrontare al meglio i cambiamenti in atto.”
“A fronte del più volte denunciato disallineamento, cioè la difficoltà da parte delle aziende nel trovare i profili professionali richiesti, è necessario attivare una filiera della formazione, che sia in linea però con le esigenze del mercato del lavoro territoriale e che permetta di avere giovani con competenze direttamente spendibili. Solo così si può generare “valore territoriale” che coinvolga scuola, università ed imprese e che generi ricchezza per tutti. Riteniamo quindi strategici gli investimenti in percorsi di formazione tecnica superiore, creando partnership con la comunità scientifica e le imprese. Ad oggi la comunicazione tra aziende e sistema educativo è praticamente inesistente”.
“L’invecchiamento della popolazione ed il calo della natalità porteranno nel 2050 alla perdita fino a 6 milioni di lavoratori. Questo è un dato allarmante che deve far riflettere sul quello che potrà essere il mondo del lavoro di domani”.
“La nostra ambizione – conclude il segretario cislino – è quella di contribuire nel costruire un mercato del lavoro più inclusivo, sostenibile e capace di rispondere alle sfide del futuro con competenza ed innovazione”.