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Chiusure estive di uffici postali nel riminese. Appello Cgil e Federconsumatori ai Comuni: ripristinare i normali servizi

(Sesto Potere) – Rimini – 28 giugno 2025 – “Dopo il presidio pubblico dello scorso 21 maggio davanti alla sede centrale di Poste Italiane a Rimini, organizzato per dire no al piano di riorganizzazione che prevede la chiusura di oltre 700 uffici postali su tutto il territorio nazionale, prosegue l’iniziativa per dare voce al crescente disagio che colpisce dipendenti e utenza (cittadini, pensionati, turisti). La mobilitazione del 21 maggio (nella foto in alto, ndr) non nasceva dal nulla, ma si inseriva in un quadro di forte preoccupazione per le scelte unilaterali operate da Poste Italiane, circa la chiusura degli uffici postali di Corpolò, Vergiano e San Lorenzo in Correggiano”: lo affermano in una nota congiunta CGIL Rimini, SLC CGIL Rimini, SPI CGIL Rimini e Federconsumatori Rimini APS.

Il sindacato spiega che in provincia di Rimini, Poste Italiane ha previsto la chiusura totale estiva, per un totale di 89 giorni complessivi, degli uffici postali di Coriano, Rimini 4, Santa Giustina, Verucchio, Pennabilli e Pietracuta; inoltre, saranno ben 205 le chiusure pomeridiane previste negli sportelli di Cattolica, Misano Adriatico, Morciano di Romagna, Riccione, Rimini 1, Rimini 9, Rimini 3, Miramare, Santarcangelo di Romagna.

“Il tutto si inserisce in un quadro preoccupante: quando un ufficio chiude, il sovraccarico di lavoro si riversa su quelli più vicini, già carenti di personale, comportando gravi disagi per la clientela. Pensiamo a quanto sta già accadendo in seguito alla chiusura dei tre uffici di Corpolò, Vergiano e San Lorenzo in Correggiano e alla riduzione d’orario degli uffici di Viserbella e Bellaria, con i flussi di utenza già dirottati verso altri sportelli… che verranno coinvolti anch’essi da una chiusura estiva! Lavoratori e utenti subiranno le conseguenze di un peggioramento delle condizioni di lavoro del personale, da una parte e conseguente insoddisfazione degli utenti dall’altra”: aggiungono CGIL Rimini, SLC CGIL Rimini, SPI CGIL Rimini e Federconsumatori Rimini APS.

“Le paradossali “chiusure estive” di Poste Italiane rappresentano l’ennesima dimostrazione, come SLC CGIL denuncia da anni, della cronica carenza di personale che affligge il sistema Poste Italiane. Una carenza che compromette il ruolo di servizio pubblico universale che l’azienda dovrebbe esercitare a favore degli utenti (cittadini, pensionati, turisti), per i quali l’ufficio postale non è solo un punto di accesso ai servizi finanziari e di corrispondenza, ma anche un presidio sociale, un luogo di vicinanza e di riferimento quotidiano”: aggiungono ancora CGIL Rimini, SLC CGIL Rimini, SPI CGIL Rimini e Federconsumatori Rimini APS.

Cosa fare, allora?

“Da anni, Poste Italiane chiede all’Autority per le Comunicazioni (AGCOM) la riduzione delle aperture estive degli Uffici Postali senza consultare preventivamente i singoli Comuni ad alta intensità turistica, né le organizzazioni sindacali e delle Associazioni dei Consumatori a livello territoriale. Alla luce delle chiusure già effettuate, esprimiamo forte preoccupazione, perché queste modalità unilaterali allarmano la cittadinanza e causano grande disagio anche tra numerose amministrazioni locali. Chiediamo che, almeno nei comuni costieri di Bellaria – Igea Marina, Cattolica, Misano Adriatico, Riccione e Rimini, Poste Italiane riveda urgentemente la propria decisione “d’intesa con i Sindaci dei Comuni interessati” (Decreto Gentiloni). E chiediamo che i Comuni coinvolti da queste riduzioni facciano la loro parte, sollecitando Poste Italiane ad intervenire per ripristinare la normale funzionalità degli uffici postali”: concludono CGIL Rimini, SLC CGIL Rimini, SPI CGIL Rimini e Federconsumatori Rimini APS.