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CGIL Rimini: In provincia di Rimini si lavora meno, si lavora male e si viene pagati poco

(Sesto Potere) – Rimini – 20 gennaio 2025 – Pubblicati oggi i dati dell’Osservatorio Permanente CGIL e INCA Emilia-Romagna, con l’analisi dei dati INAIL in tema di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro: da gennaio a novembre 2024

Salute e sicurezza sul lavoro: il punto sugli infortuni mortali in Emilia-Romagna

Aumentano ancora gli infortuni mortali in Emilia-Romagna. Nei primi undici mesi del 2024 sono morte in Emilia-Romagna 91 persone per causa di lavoro, con età media prevalente tra i 41 ed i 65 anni; sono ancora i settori dell’industria e dei servizi quelli maggiormente coinvolti. Nel 2023 i morti erano stati 84. In sensibile aumento i morti per causa di lavoro ultra sessantacinquenni. In provincia di Rimini sono 8 nel 2024 le persone morte per causa di lavoro.

La situazione in provincia di Rimini nel periodo gennaio/novembre 2024, rispetto allo stesso periodo del 2023: quasi 450 infortuni denunciati ogni mese

In particolare, nel territorio riminese, si riscontra un aumento del 3,6% degli infortuni sul lavoro, con 4.856 denunce; un aumento in controtendenza al dato regionale che invece è in flessione del -1,8%; inoltre Rimini è il territorio con l’aumento maggiore di denunce rispetto al resto delle province.

In generale la fascia di età dove si è concentrata la maggior parte degli infortuni è stata quella 41-65 anni, ma con un modesto aumento di infortuni che hanno coinvolto anche ultra sessantacinquenni. Il settore che in provincia di Rimini conta il maggior numero di infortuni è quello delle attività di servizi e alloggio e ristorazione: 556, in aumento sul 2023 e con un peso del 13,4% sul totale. Continuano ad essere numerosi, ed in forte aumento sul 2023, gli infortuni nei settori della sanità e del sociale: 400 (erano 358 l’anno scorso). Restano ad alta incidenza d’infortunio i settori delle costruzioni (8,5%), del commercio all’ingrosso e riparazione autoveicoli (9,3%), del noleggio e servizi supporto alle imprese (4,6%) oltre al settore metalmeccanico (3,2%).

Per quanto riguarda le malattie professionali il dato a novembre 2024, rispetto allo stesso periodo del 2023, conta già 496 denunce. Si tratta in questo caso di un aumento del 24,2%. Si tratta di un dato in costante aumento da almeno un biennio.

Nel periodo gennaio/novembre 2024 il 31,7% delle denunce di malattia professionale in provincia di Rimini ha riguardato donne, essendo 157 su 496 (in aumento rispetto allo stesso periodo del 2023, quando le denunce da parte di donne erano state 118). Tra le patologie denunciate si rileva un’incidenza percentuale superiore alla media regionale per quelle legate al sistema osteomuscolare e del tessuto connettivo; 73,8% in provincia di Rimini contro il 78,8% regionale. Alta incidenza anche per le malattie del sistema nervoso (10,9%) e malattie dell’orecchio e dell’ipofisi mastoide (6%).

In provincia di Rimini si lavora meno, si lavora male e si viene pagati poco

Guardando i dati si assiste ad una forbice che si sta divaricando tra ammortizzatori sociali e sicurezza sul lavoro; da un lato aumenta l’utilizzo di cassa integrazione (CIG e CIGO) di oltre 80% sul 2023, dall’altro aumentano morti su lavoro, infortuni e malattie professionali. Si sta perciò assistendo ad un rapido e progressivo deterioramento della qualità del lavoro in un territorio, quello della provincia di Rimini, che già non brilla per quanto attiene alla qualità del reddito da lavoro dipendente nei settori privati (€ 17.809 lordi annui nel 2023, fonte IRES CGIL).

La situazione regionale

Questa invece la situazione regionale a novembre 2024 secondo l’Osservatorio, curato da Carlo Fontani per CGIL e Patronato INCA Emilia-Romagna: 70.009  infortuni denunciati nel periodo gennaio-novembre 2024 (-1,8% rispetto allo stesso periodo 2023); 91 denunce d’infortunio con esito mortale nei primi undici mesi del 2024 (nel 2023 erano state 84 nello stesso periodo); 6.922 malattie professionali denunciate tra gennaio e novembre 2024 (+14,7% rispetto allo stesso periodo del 2023).

Cgil: “Il Tavolo provinciale su Legalità e Sicurezza in provincia di Rimini va urgentemente riattivato”

“Il Tavolo provinciale su Legalità e Sicurezza in provincia di Rimini – che va urgentemente riattivato – deve arrivare a un accordo che coinvolga sia il settore pubblico che quello privato in un processo volto ad invertire la tendenza. Un aspetto centrale per affrontare il problema è il rafforzamento degli organismi di vigilanza, il cui organico risulta ancora inadeguato rispetto alle reali esigenze. È essenziale migliorare il coordinamento delle attività ispettive e creare un sistema integrato che permetta di mettere in rete le banche dati di INPS, INAIL e delle Camere di Commercio, al fine di consentire un accesso agevole a tutte le forze ispettive. Serve maggiore agibilità per i Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS), per i Rappresentanti Territoriali (RLST) e per i delegati di sito, che attualmente sono spesso limitati a ruoli meramente burocratici, senza diritti reali e capacità di intervento. Tra gli aspetti che richiedono una riforma, va rivisto il ruolo del medico competente, che dovrebbe essere una figura terza, indipendente dall’azienda e dal lavoratore al fine di un efficace coordinamento tra i soggetti in campo sul tema della salute e sicurezza in azienda. Infine, CGIL chiede l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro nel Codice penale e la creazione di una Procura speciale a livello nazionale dedicata esclusivamente a questa materia, per dare un segnale forte di tutela della vita dei lavoratori”: afferma la Camera del Lavoro Territoriale – Cgil di Rimini , dipartimento Salute e Sicurezza sul Lavoro.