(Sesto Potere) – Cesena – 10 gennaio 2025 – Nel corso dei 12 mesi del 2024 il Comune di Cesena ha riconosciuto 719 nuove cittadinanze italiane, di cui 178 a minori e 30 a neodiciottenni, molti dei quali nati in Italia o trasferitisi in città.
Ma da dove provengono i nuovi cittadini? Sulla base dei dati forniti dall’Ufficio Anagrafe e delle statistiche elaborate dal Comune, si tratta di donne e uomini nati in diversi paesi del mondo ma in particolare in Albania, Marocco, Bangladesh e Tunisia.
La pratica di ciascuna richiesta si conclude con la cerimonia di giuramento che avviene nella Sala degli Specchi di palazzo Albornoz alla presenza del Sindaco, oppure del Presidente del Consiglio comunale. Si tratta di persone che vivono regolarmente in Italia e che si naturalizzano, acquisendo volontariamente la cittadinanza italiana – per una residenza di almeno 10 anni o per matrimonio – facendo domanda per poi trasmetterla ai propri figli maggiorenni. La competenza è del Ministero attraverso la Prefettura.L’Ufficio comunale ‘Stato Civile’ gestisce il giuramento dopo aver lavorato i nuovi documenti che, mediamente, vengono rilasciati in circa 60 giorni dalla presentazione del Decreto.
Non solo un titolo giuridico, ma un riconoscimento di appartenenza alla comunità come diritto e dovere, e di partecipazione attiva alla vita sociale, politica ed economica del paese.
“Il riconoscimento della cittadinanza a chi ne fa richiesta e a chi presenta i requisiti previsti – commenta il Sindaco Enzo Lattuca – significa riconoscere a ciascuno un ruolo attivo all’interno della comunità ma anche promuovere una società più inclusiva. Diventare cittadini italiani inoltre vuol dire acquisire diritti, civili e politici, come quello di votare e di essere elette o eletti, di accedere ad opportunità lavorative, di poter contribuire pienamente allo sviluppo sociale e politico della propria comunità, ma anche doveri previsti dalla Costituzione italiana a partire dall’articolo 54 secondo cui ‘tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi’. La cittadinanza inoltre contribuisce a dare stabilità ai progetti di vita, e di famiglia, dei nuovi cittadini, e al tempo stesso riflette i valori di una società equa, democratica e inclusiva”.
“Il prossimo referendum sulla cittadinanza con cui si chiede la riduzione da 10 a 5 anni del periodo di residenza legale in Italia necessario agli stranieri extracomunitari maggiorenni per ottenere la cittadinanza italiana – prosegue il Sindaco – avrà un impatto importante sul futuro della nostra società. Si tratta infatti di una misura che, se confermata, potrebbe rappresentare un cambiamento importante nelle politiche per l’integrazione degli stranieri considerato che ancora oggi la legislazione italiana si basa su un dato sociologico appartenente al passato, ovvero a un’Italia terra esclusivamente di emigranti e non di immigrati. Con questo referendum si vuole aggiornare dunque una legge non più attuale con lo scopo di poter includere, a tutti gli effetti, nella nostra comunità, anche le persone che vivono stabilmente in Italia e che vi lavorano contribuendo alla crescita sociale, economica e culturale del nostro paese. È necessario fare un passo in avanti rispetto ai vuoti e alle anomalie di una legge vecchia e inadeguata. Purtroppo in questi anni il tema della cittadinanza non è stato inserito nell’agenda politica, ma noi come Comune, a seguito della mozione del 2022 approvata in Consiglio comunale, abbiamo avviato un percorso introducendo il tema nel dibattito pubblico e portandolo anche nelle scuole”.
Infine il ringraziamento del Sindaco ai dipendenti comunali dello Stato civile che con cura e assoluta precisione lavorano le pratiche presentate quotidianamente dai cittadini confrontandosi con la Prefettura e con tutti gli altri uffici competenti che fanno capo ad altri Enti.