(Sestpo Potere) – Forlì – 14 settembre 2024 – “La totale solidarietà e vicinanza a Matteo Salvini. L’impressione è che quello che sta subendo Salvini sia un processo esclusivamente ‘politico’ con due obiettivi: il primo, condannare linee e scelte strategiche non gradite a certi ambienti, collegialmente assunte da un Governo ma imputandole a un solo ministro; il secondo, intimidire preventivamente qualunque esecutivo non in sintonia con la visione di una parte della magistratura. Appare evidente come ci si stia arrampicando sugli specchi per individuare tesi accusatorie già ampiamente smentite dalla realtà, ma fin dall’inizio si è avuta l’impressione che ci fosse la volontà di superare la linea di demarcazione tra i poteri dello Stato che dovrebbe non essere mai messa in discussione. Se nessuno contesta il diritto di emigrare, allo stesso tempo non c’è alcun ‘diritto assoluto’ a immigrare ovvero a entrare illegalmente in un altro paese che ha il diritto di tutelare il territorio entro i propri confini e la propria popolazione. Un Governo ha il diritto e il dovere di far osservare le regole e le norme statuite per garantire condizioni di pace sociale e sicurezza di fronte a chiunque intenda violarle. Se tutelare il proprio Paese e pretendere che le leggi siano osservate rappresenta, per una parte della magistratura, una colpa allora vuol dire che stiamo scivolando su una china piena di incognite, certamente non salutare per la nostra democrazia”.
Così in una nota il parlamentare e segretario della Lega Romagna Jacopo Morrone in merito alla richiesta del Pm di Palermo che ha chiesto sei anni di reclusione per Matteo Salvini accusato di “sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio” per avere impedito, cinque anni fa, quando era ministro dell’Interno, lo sbarco a Lampedusa della nave spagnola Open Arms con 147 migranti a bordo.
Lo stesso Matteo Salvini in un post con annesso video (dove racconta la vicenda) pubblicato nelle sue pagine social ha dichiarato: “6 anni di carcere per aver bloccato gli sbarchi e difeso l’Italia e gli Italiani? Follia. Difendere l’Italia non è un reato e io non mollo, né ora né mai…. Mi dichiaro colpevole di aver mantenuto la parola data”.