venerdì, Giugno 7, 2024
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Caso La Perla, Cgil e Uil: “serve tavolo con il Mimit, sindacati e rappresentanze interne dell’azienda”

(Sesto Potere) – Bologna – 30 maggio 2024 – “La complessa situazione della vertenza del Gruppo La Perla sta evolvendo nelle aule del Tribunale di Bologna con il recente riconoscimento dell’Ammnistrazione Straordinaria de La Perla Manufactoring, che consente formalmente il riavvio delle produzioni. Nella sostanza però, perché questo avvenga, data la fittizia suddivisione del Gruppo in 3 aziende, è altrettanto fondamentale che vengano attratte in Amministrazione straordinaria anche La Perla Management srl e La Perla Italia srl; in assenza di ciò è nei fatti impossibile riattivare, mettere in commercio e vendere i prodotti di corsetteria”: lo scrivono in una nota per Filctem – Cgil  Bologna Stefania Pisani e per  Uiltec Uil Bologna Mariangela Occhiali.

“Pur apprendendo con favore il tentativo istituzionale del Mimit, Regione Emila Romagna e Città Metropolitana di Bologna di favorire il necessario accordo (cd. Protocollo) con i liquidatori inglesi, riteniamo ormai imprescindibile avere risposta alla Nostra Richiesta di Incontro presso il Ministero datata 8 aprile 2024!  In questa complicatissima e inedita vertenza di fallimento trasfrontaliero post Brexit , il confronto con le rappresentanze sindacali delle lavoratrici e dei lavoratori del Gruppo La Perla è, oltre che necessario, doveroso e pertanto riteniamo fondamentale la convocazione urgente del tavolo di crisi presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy  di tutti i soggetti coinvolti tra le diverse procedure (curatori giudiziali italiani e inglesi, commissari giudiziali), Regione Emilia-Romagna, Città Metropolitana Bolognese e Comune di Bologna al fine di accertare lo stato di avanzamento delle procedure in corso, in considerazione degli evidenti problemi posti dalla diversità delle norme giuridiche vigenti in Italia e in Inghilterra, della ricerca di accordo con la procedura inglese e della veloce riattivazione delle attività lavorative”: concludono gli esponenti sindacali Stefania Pisani e Mariangela Occhiali.