(Sesto Potere) – Forlì – 2 maggio 2024 – “Il documento sui lavori della Commissione sull’Alluvione presentato il 29 aprile in consiglio comunale, e redatto al singolare, cioè sul pensiero unico del suo Presidente, non è affatto una Relazione, ma il semplice calendario degli incontri, concluso con l’ “assoluzione” di un presunto “processo” mai intentato (e mai domandato) da nessuno. Ancora una volta occorre quindi, superata l’incredulità, sfidare le consuete irrispettose accuse di politicizzazione per tentare di difendere i diritti di analisi, di informazione e di conoscenza che la pubblica opinione dovrebbe vedersi garantiti. Infatti, dalla lettura della “relazione” finale la sensazione che si ha è che i lavori svolti dalla commissione non abbiano prodotto alcun risultato utile”: lo scrive in una nota il presidente del Comitato Unitario Vittime del Fango di Forlì Alessandra Bucchi (nella foto).
“Gli alluvionati si attendevano che gli esiti dei lavori della commissione potessero fungere da faro per il futuro. A nostro avviso la comprensione degli eventi, delle criticità e di quanto si potrebbe migliorare deve essere il fulcro di ogni valutazione a venire per la messa in sicurezza di tutta la città. Infatti, siamo tutti consapevoli che il territorio è assai compromesso e ben più fragile rispetto all’ante alluvione e tale consapevolezza è fondamentale per portare la nostra città ad un livello di maggior sicurezza. Ci aspettavamo che venissero evidenziate le criticità del territorio, nonché le difficoltà imbarazzanti nella gestione dell’emergenza, il persistere di carenze (come il censimento e la ricognizione dei danni), ed infine le progettualità operative indispensabili per la mitigazione dei rischi”: spiega la presidente del Comitato Comitato Unitario Vittime del Fango.
“Già il 28 agosto 2023 gli alluvionati chiedevano un Tavolo permanente, un efficace Piano Comunale di Protezione Civile, e soprattutto garanzie di priorità e progettualità per sostegno e riqualificazione dei quartieri alluvionati. Mai avuti. A ridosso della celebrazione istituzionale del 16 maggio, ricordiamo all’Amministrazione che chi è da un anno materialmente e moralmente segnato non è una seccatura da lasciar sbollire col tempo, per sfinimento, con l’etichetta sempre utile di faziosità, o con un “tutto a posto, nulla da dire”. Purtroppo non è “tutto a posto” e i cittadini non hanno avuto né veri chiarimenti né maggiori sicurezze”: conclude la nota la presidente del Comitato Unitario Vittime del Fango Alessandra Bucchi.