domenica, Febbraio 23, 2025
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BolognaFiere, al via Sana Food e Slow Wine Fair 2025

(Sesto Potere) – Bologna, 23 febbraio – Molta attenzione per la sessione inaugurale di Slow Wine Fair e SANA Food 2025, che ha visto alternarsi sul palco rappresentanti istituzionali, la presidenza di BolognaFiere, degli enti e delle associazioni di categoria e no profit. Numerosi gli spunti emersi nel corso dell’incontro.

Gianpiero Calzolari, Presidente di BolognaFiere: «Ringrazio Slow Food e FederBio e i team delle due manifestazioni per aver saputo lavorare assieme nel segno dell’innovazione. Quando il mercato e i canali di distribuzione cambiano, anche le fiere devono saper cambiare. Abbiamo deciso questo nuovo format perché Slow Wine Fair e SANA Food sono pensati entrambi per il mondo della ristorazione fuori casa, due fiere delle quali sono protagonisti i vini e i cibi di qualità, sostenibili e sani, prevalentemente biologici. Abbiamo promosso questo progetto nell’intento di offrire un’opportunità a un mercato in cui l’origine degli alimenti, la qualità e il benessere delle persone e degli animali, come pure la tutela dell’ambiente, siano centrali per produttori e consumatori. Questo affiancamento ci consente di conservare le specificità e l’identità dei due eventi, offrendo l’opportunità di visitarli con nuove occasioni di networking e approfondimento sui trend del settore. Sarà un hub di confronto e di crescita per l’intera business community, chiamata a ripensare il ruolo dell’alimentazione fuori casa in chiave più responsabile e sostenibile. Grazie al supporto di ICE, il respiro dell’intero progetto sarà ancora più internazionale: è confermata la presenza di almeno 300 buyer esteri, il 50% in più della passata edizione di Slow Wine Fair, con una partecipazione molto ampia dal Nord Europa e dal Nord America».

Daniele Ara, Assessore Scuola, educazione ambientale, agricoltura e agroalimentare del Comune di Bologna, ha sottolineato come sia importante che le politiche agricole e la cultura del cibo coinvolgano le città, perché possono essere un traino per l’affermazione di consumi consapevoli legati a modelli agricoli sani. Centrale diventa un coinvolgimento politico e culturale che vada a colmare la frattura che si è formata tra città e campagna.

Alessio Mammi, Assessore Agricoltura e agroalimentare della Regione Emilia-Romagna, ha evidenziato come SANA Food e Slow Wine Fair siano legate dalla parola qualità, connessa non solo al buono, ma anche agli aspetti sociali relativi ai lavoratori e all’ambiente. Per questo è necessario aiutare i consumi di prodotti biologici con provvedimenti legislativi efficaci, quali il credito d’imposta rivolto alle famiglie che consumano bio.Oltre ai consumi, è necessario lavorare per dare una sicurezza al lavoro dei contadini. In questa direzione va, come ha anticipato Stefano Bonaccini, Europarlamentare e membro della Commissione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale, la proposta di inserire nella nuova Pac un capitolo intitolato Gestione del rischio, per proteggere gli agricoltori dai rischi connessi ai cambiamenti climatici, che comunque devono essere contrastati urgentemente con azioni concrete.

È intervenuta Brunella Saccone, Dirigente Ufficio Agroalimentare ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, affermando che il Made in Italy agroalimentare all’estero è molto ben rappresentato e ben posizionato, riconosciuto per tradizione, cultura e qualità. In Italia, tra SANA Food e Slow Wine esiste una forte sintonia: una lingua comune che tutela la terra e tutela il valore. Filo comune è la biodiversità, un patrimonio che va rispettato e valorizzato. «Qui a Bologna come ICE portiamo 130 buyer esteri provenienti da 14 Paesi, insieme a trade analyst esperti del settore, offrendo alle aziende un’opportunità concreta di approfondire tematiche strategiche. Sono già più di 1.000 gli incontri B2B programmati, cui si aggiunge una serie di tour sul territorio per consentire agli operatori di conoscere i modi della produzione sana, biologica e sostenibile».

Giancarlo Tonelli, Direttore Generale Confcommercio Ascom Bologna, ha confermato l’importanza del passo compiuto unendo le due manifestazioni, sia per lo sviluppo dei due eventi fieristici sia per lo sviluppo culturale a cui entrambe le manifestazioni guardano.

«In questi giorni, Slow Food chiede ai produttori di alzare ulteriormente l’asticella, impegnandosi per abbattere le emissioni, con un’attenzione maggiore al packaging e alla filiera distributiva dei loro prodotti – ha affermato Giancarlo Gariglio, Coordinatore della Slow Wine Coalition e curatore della guida Slow Wine –. Quale altra bevanda al mondo ha questa forza propulsiva, questa capacità rivoluzionaria, questa attenzione alla sostenibilità, al paesaggio e alla crescita sociale? Cambiare la narrazione non è solo essenziale, ma anche giusto. Dobbiamo trasmettere alle giovani generazioni, più sensibili di noi alla salute, nostra e del pianeta, un messaggio di rivoluzione agricola che parte dalla coltivazione dell’uva. Non dobbiamo temere se alcuni ettari verranno persi, perché il nostro impegno – quello degli appassionati, dei vignaioli e dei professionisti del settore che si ritrovano sotto l’ampio ombrello della Slow Wine Coalition, che ogni anno si riunisce a Bologna – consiste nel garantire che la vigna resista nei luoghi storici e tradizionali che hanno reso grande l’enologia italiana: in collina e nei territori vocati. È lì che nasce l’agricoltura di qualità, che giorno dopo giorno contribuisce a rendere il nostro pianeta più sano e bello. Ecco gli ettari che dobbiamo difendere con determinazione, raccontando il meglio del vino italiano».

Maria Grazia Mammuccini, Presidente di FederBio, ha dichiarato: «La massiccia presenza di un 70% di aziende biologiche e biodinamiche a Slow Wine Fair, abbinata a SANA Food, conferma l’appuntamento bolognese come contesto ideale per la promozione di cibo e vino buono, pulito e giusto, evoluzione del protocollo siglato nel 2020 tra FederBio, Slow Food e BolognaFiere. Con una superficie vitata biologica che ha superato il 23% del vigneto nazionale e consumi che stanno premiando le etichette bio, raggiungendo in Italia nel 2023 vendite per un valore di 57,5 milioni di euro (+6,5% rispetto l’anno precedente), il vino biologico sta diventando la punta trainante della sostenibilità economica, ambientale e sociale, indicando una strada fatta di innovazione e futuro anche per il resto dell’agricoltura».

«Il vino, nonostante la fase travagliata che sta attraversando per varie ragioni – dalla crisi climatica alle difficoltà nelle esportazioni, fino al cambiamento dei consumi (e, non ultimo, la spada di Damocle dei dazi) –, rimane un settore trainante della nostra agricoltura, anche se riteniamo si sia aperta un’era di ripensamento – ha dichiarato Barbara Nappini, Presidente di Slow Food Italia. Ci si aspetta che le pratiche agronomiche siano ancor più integrate con gli ecosistemi, che sempre più l’approccio agroecologico permei il settore, che il regime biologico e la viticoltura biodinamica siano sempre più diffusi – e politicamente sostenuti –, in quanto capaci di guardare al futuro in un’ottica di tutela della biodiversità e della fertilità del suolo. Ci si aspetta, quindi, che vignaiole e vignaioli siano protagonisti di queste evoluzioni. A questa Slow Wine Fair chiediamo qualcosa di più per il nostro ambiente che, con l’aumentare della coscienza ecologica, sta diventando oggetto di una legislazione più severa, com’è già in molti stati. Questa nuova battaglia per ridurre il peso delle bottiglie devono farla anzitutto i produttori, ma può essere vinta solo con il concorso di tutta la filiera: dagli enotecari che spiegano la scelta della cantina, al ristoratore che ne fa una dovuta promozione, fino a noi quando scegliamo cosa portare in tavola. Quindi, il messaggio che parte da Slow Wine Fair è: aiutiamo i produttori, non lasciamoli soli in questo momento di importante transizione».

La fiera gode del patrocinio del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, del Comune di Bologna, della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Bologna, e di Confcommercio Ascom Bologna. Con il supporto di ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, della Regione Emilia-Romagna e dell’Enoteca Regionale dell’Emilia Romagna, FederBio e FIPE. In collaborazione con Amaroteca e ANADI – Associazione Nazionale Amaro d’Italia, Demeter, Drink Factory e Tannico. Main partner: Guala Closures, Reale Mutua e WinterHalter. In kind partner sono Acqua S. Bernardo, Bormioli Luigi, Corno Pallets, Decolab, Iarp brand del gruppo Epta, Fredd, Gai Macchine Imbottigliatrici, Gruppo Saida, PEFC Italia e Pulltex. Media partner sono Affaritaliani.it, Bar.it, Green Retail, Horecanews.it, I Grandi Vini, Il Gusto Gruppo Gedi, Italy Export, Luxury Food & Beverage Magazine, Premiata Salumeria Italiana, QN Quotidiano Nazionale, il Resto del Carlino, La Nazione, Il Giorno, Radio Wellness, TecnAlimentaria Beverage Industry.