(Sesto Potere) – Bologna – 27 novembre 2025 – Le cooperative mostrano un dinamismo che contrasta il pessimismo generale e in Emilia-Romagna si confermano un traino economico. Il 2024 si è chiuso con un aumento del fatturato cooperativo del 3,4% – quasi cinque volte superiore alla media regionale pari al +0,7%.
Secondo Unioncamere Emilia-Romagna, le cooperative realizzano oggi il 16% dell’intero fatturato regionale.
Solo l’ecosistema delle associate a Legacoop garantisce occupazione e stabilità a 150.000 lavoratori e a 140.000 soci lavoratori. E realizza il 15% del Pil dell’Emilia-Romagna.
Dati, presentati nel corso della Direzione regionale, che si è svolta ieri a Bologna e che confermano il ruolo della cooperazione come stabilizzatore occupazionale.
Anche dalla congiunturale dell’Area Studi Legacoop ci sono segnali incoraggianti. Mentre il saldo delle previsioni sull’andamento dell’economia nazionale è negativo (-26), in regione, quello relativo agli investimenti della propria cooperativa è positivo (+24). E il 28% prevede di aumentare gli investimenti nei prossimi mesi.
Dati positivi anche sul lato occupazionale: il saldo tra chi prevede nuove assunzioni e chi prevede riduzioni è del +16%.
“Tuttavia – spiega Legacoop Emilia Romagna- possiamo ignorare i segnali di allarme. Uno di questi è l’urgenza demografica. La scarsità di manodopera è indicata come il problema principale dal 55% delle cooperative, ed evidenzia altre criticità. Da qui al 2029 è stimato per l’Emilia-Romagna un fabbisogno di manodopera tra 275.000 e le 312.000 unità. Quello di lavoratori stranieri si prevede superiore alle 65.000 unità, il 24% del totale. Oggi i lavoratori stranieri sono poco più del 13% degli occupati. Senza un cambio di passo sulle politiche migratorie e di integrazione non riusciremo a difenderci dall’inverno demografico”.
Nel corso della Direzione, sono state presentate anche delle proposte per far crescere la competitività.
Una delle priorità sempre secondo Legacoop Emilia Romagna è la valorizzazione del territorio come piattaforma logistica.
Il mancato potenziamento dei nodi infrastrutturali costa al sistema economico regionale 1,3 miliardi di euro l’anno.

