venerdì, Giugno 6, 2025
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Bologna, inaugurato al Liceo Fermi il murales dedicato ai sindaci post-Liberazione: Dozza, Fanti, Zangheri e Imbeni

(Sesto Potere) – Bologna – 6 giugno 2025 – Questa mattina presso il Liceo Fermi (Via Mazzini 172), alla presenza del sindaco Matteo Lepore e del dirigente scolastico Fulvio Buonomo, ha avuto luogo l’inaugurazione del murales dedicato ai primi quattro sindaci di Bologna dopo la Liberazione – Giuseppe Dozza, Guido Fanti, Renato Zangheri e Renzo Imbeni – realizzato dello street artist Chekos’art.

Accanto a ogni ritratto compare una parola chiave associata ad ognuno dei sindaci, parole che
evocano un aspetto fondamentale delle loro azioni amministrative e che hanno lasciato un segno
profondo nella storia della città. Solidarietà, ambiente, democrazia e pace sono infatti un richiamo a specifiche politiche e valori da loro promossi, riletti oggi in dialogo con il presente.

Il progetto è stato sviluppato dal Comune di Bologna in collaborazione con la Fondazione Gramsci Emilia-Romagna per ricordare gli anniversari di ciascun sindaco che ricorrono tra la fine del 2024 e il 2025: i 50 anni dalla morte del primo Sindaco Giuseppe Dozza, i 100 dalla nascita di Guido Fanti e Renato Zangheri e i 20 dalla morte di Renzo Imbeni, che governò la città dal 1983 al 1993.

Chekos’art, pioniere dell’arte urbana, è cresciuto nell’underground dei graffiti a Milano, sviluppando uno stile personale che oggi si estende per le strade d’Italia, d’Europa e oltre. I suoi murales sono riflessi di una storia viva: volti che raccontano contrasti sociali e richiamano la memoria storica.

Sempre a Bologna, nel 2017 Chekos ha realizzato sulla facciata dell’Istituto Aldini Valeriani il volto di Antonio Gramsci, in occasione dell’80° anniversario della sua morte, e nel 2024 sulla facciata del Liceo Copernico ha portato a termine un lavoro dedicato a Giacomo Matteotti, per poterne celebrare la figura nel centenario del suo assassinio e ricordare il processo di costruzione della democrazia avvenuto nel nostro paese. 

Con questo progetto si vuole inoltre dare rilevanza agli archivi personali e alle raccolte fotografiche di Giuseppe Dozza, Guido Fanti, Renato Zangheri e Renzo Imbeni, conservate e tutelate dalla Fondazione Gramsci Emilia-Romagna. Risorse essenziali per costruire una conoscenza storica solida e alimentare una cittadinanza attiva e consapevole.

Le carte, le fotografie, i documenti e le testimonianze conservati in Istituti culturali come la Fondazione permettono di restituire complessità e profondità ai percorsi di approfondimento storico e di ricerca, offrendo uno sguardo critico e documentato sulla storia politica e civile della Bologna del dopoguerra e sui processi di ricostruzione democratica che hanno segnato il nostro Paese.